Cresce la “febbre” per quota 100. Il giorno dopo la pubblicazione della Circolare Miur 4644 indirizzata ai lavoratori della scuola che vogliono lasciare con almeno 62 anni di età e 38 di contributi, è stato confermato l’alto interesse per il provvedimento: anche se di sabato, sono continuate a giungere richieste di informazioni sulle possibilità di accesso e sulla consistenza dell’assegno pensionistico.
Dalla Uil Genova l’identikit del pensionando quota 100
La Uil di Genova, dove sono pervenute centinaia di richieste di appuntamenti e consulenze agli sportelli, ha creato l’identikit del pensionando quota 100: si tratta di un “dipendente pubblico, uomo, fascia anagrafica tra i 63 e i 64 anni. Sono persone che avrebbero dovuto aspettare almeno i 67 anni, età pensionabile per la vecchiaia, che aspirano a godersi il meritato riposo per dedicarsi a famiglia, viaggi, relax“, sottolineano dal sindacato Confederale.
“È ovvio – ha detto la sindacalista Cinzia Boscaglia – che per aver la prestazione pensionistica deve essere fatta domanda telematica all’Inps (nella scuola tramite il portale Polis). I nostri uffici sono a disposizione, possono offrire questo servizio in maniera completamente gratuita”.
Rossano Sasso (Lega): un diritto restituito
L’interesse per l’anticipo pensionistico attraversa tutto il Paese. “Una delle battaglie storiche della Lega, bandiera di Salvini sventolata fin dai tempi delle dure critiche rivolte ad Elsa Fornero, si sta materializzando in opportunità concreta di andare in pensione per migliaia di Italiani”, ha detto il deputato pugliese leghista Rossano Sasso, che in una nota esprime soddisfazione “per il dato che vede la Puglia ai primi posti in questa speciale classifica dei diritti restituiti”.
“Nelle prime tre giornate in cui è stato possibile presentare domanda (di possibile richiesta per l’accesso a quota 100, anche se la scuola prenderà il via lunedì prossimo, fino alle 23.59 di giovedì 28 febbraio) per quota 100 agli sportelli degli enti preposti ma anche on line” ci sono stati “ben 1.300 pugliesi (Bari 427; Bat 111; Brindisi 154; Foggia 225; Lecce 237 e Taranto 148), su un dato nazionale di 15 mila domande“.
Landini (Cgil): non è la riforma Fornero
Se l’interesse è trasversale, lo stesso non si può dire per i consensi: il segretario della Cgil, Maurizio Landini, intervistato dal Fatto Quotidiano, ha tagliato corto: “Sulle pensioni, Quota 100 non è la riforma della Fornero”.
Nei giorni scorsi, l’ex leader della Fiom aveva detto che il provvedimento contiene delle palesi “iniquità”, perchè “in uno stesso posto avremo chi potrà accedere a quota 100 e chi con 41 anni di contributi non potrà andare ancora in pensione”.
Bentivogli (Fim-Cisl): uno-due contro le nuove generazioni
Anche il sindacato non sembra brindare per l’approvazione di quota 100: “Spiegano che quota 100 servirà a trovare altri posti di lavoro e che per ogni pensionato entrerà al lavoro un giovane: niente di più falso”, ha detto Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl, secondo cui “non solo nella maggior parte dei casi entra un giovane ogni tre pensionati, ma molte aziende utilizzeranno quota 100 per fare ottimizzazione, riducendo il personale senza rimpiazzo”.
Bentivogli, intervenuto il 2 febbraio al congresso di Volt Italia a Firenze, ha detto che “il combinato disposto del decreto dignità con quota 100 è un uno-due contro le nuove generazioni”, tuttavia “non abbiamo dato mai voce alle ragazze e ai ragazzi che sono stati lasciati a casa, prima cancellando i voucher, e oggi con quella schifezza di decreto dignità che pensa che basti mettere un cartello simbolico e ideologico per ridurre i contratti a termine e trasformarli a tempo indeterminato”.
È evidente, ha concluso ironizzando, che “bisogna assolutamente riportare al centro la questione del lavoro: potremmo non farlo. Ci è stato spiegato che siamo in una situazione fantastica, ieri il presidente del Consiglio ha detto che il 2019 sarà bellissimo, e che siamo alla vigilia del boom economico.
Di Maio e Salvini: faremo quota 41
Intanto, al Governo già si pensa ad un ulteriore passo indietro rispetto alla legge Monti-Fornero.
”Faremo quota 41”, ha confermato Luigi Di Maio in un evento elettorale a Chieti per le regionali.
“Finora con quota 100 manderemo in pensione un milione di persone, circa 620 mila persone in confronto ai 200 mila che quest’anno sarebbero usciti con la Fornero. Non verranno rimpiazzati tutti, lo so, ma saranno almeno il doppio dei posti che sarebbero stati disponibili per i giovani”.
Parole simili sono state pronunciate dall’altro vicepremier Matteo Salvini: sul palco di Giulianova, vicino Teramo, in diretta Facebook, il leader leghista ha detto che adesso, “l’obiettivo è quota 41: siamo solo all’inizio del percorso. La legge Fornero abbiamo cominciato a smontarla”.
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