È stata rinviata al prossimo anno la decisione su eventuali modifiche alla legge Fornero sulla flessibilità in uscita.
La commissione Bilancio di Montecitorio ha approvato solo alcuni emendamenti alla legge di Stabilità che sono intervenuti sul capitolo previdenza. Molti di questi erano stati presentati dal Pd in commissione Lavoro.
Qui di seguito, alcune delle principali novità sul fronte pensionistico.
E’ previsto l’anticipo dal 2017 al 2016 della No Tax Area per i pensionati. Riguarda circa 6 milioni di cittadini che hanno un reddito da pensione fino a 8.000 euro all’anno.
L’effetto dell’andamento negativo dei prezzi non inciderà sugli assegni pensionistici: sarebbe stato socialmente insostenibile chiedere ai pensionati la restituzione, anche se minima, di una quota della pensione.
Prolungamento, a tutto il 2016, delle tutele in caso di disoccupazione per i lavoratori precari (DIS-COLL). La norma scadeva quest’anno: si tratta di un intervento a difesa dei lavoratori più deboli, soprattutto giovani.
Viene riconosciuta l’inclusione dei periodi di maternità ai fini del conteggio dei premi di produttività aziendali.
Sempre con la Legge di Stabilità 2016m viene introdotta la possibilità di cumulare il riscatto degli anni di laurea con il riscatto del periodo di maternità facoltativa fuori dal rapporto di lavoro.
La cancellazione delle penalizzazioni, già prevista per il 2015, viene estesa a partire dal 2016. Interessa coloro che sono andati in pensione di anzianità con meno di 62 anni nel triennio 2012-2014. Riguarda circa 28mila persone tra cui 22mila donne.
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E’ prevista la rivalutazione degli indennizzi per il danno biologico per il triennio 2016-2018. Riguarda circa 200mila lavoratori.
Viene ulteriormente ridotto il taglio di risorse ai patronati: dai 48 milioni iniziali, a cui il Senato ha tolto 20 milioni, siamo arrivati agli attuali 15 milioni di taglio.
Arriva il “Contatore” di Opzione Donna: consiste in un monitoraggio annuale del numero di lavoratrici e delle risorse utilizzate per Opzione donna, al fine di prolungare la sperimentazione oltre il 31 dicembre 15, nel caso in cui si realizzino dei risparmi di risorse.
Sull’Opzione donna che permette alle lavoratrici l’accesso al trattamentopensionistico anticipato in presenza di un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e di un’età pari o superiore a 57 anni e 3 mesi per le dipendenti e a 58 anni e 3 mesi per le autonome, a condizione che optino per il calcolo contributivo integrale, ferma restando la maturazione di questi requisiti entro il 31 dicembre 2015 e sul lavoro autonomo per cui si conferma anche per il 2016 l’aliquota contributiva al 27% e si istituisce un Fondo per la tutela del lavoro autonomo con una dotazione di 10 milioni per il 2016 e di 50 milioni annui a decorrere dal 2017.
Questi emendamenti si aggiungono alle norme già inserite nel testo base sulla settima salvaguardia per cui si prevede l’accesso al trattamento previdenziale con i vecchi requisiti di ulteriori 31.250 soggetti, sia individuando nuove categorie, sia incrementando i contingenti già oggetto delle precedenti salvaguardie.
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