“La quota 100? È un passo indietro, vuol dire sostanzialmente tornare alle pensioni di anzianità”: Elsa Fornero, l’ex ministro che ha dato il nome alla tanto contestata legge di riforma del sistema pensionistico, boccia senza mezzi termini l’iniziativa intrapresa da M5S e Lega di ridurre sensibilmente la soglia di accesso alla pensione. Una norma che, se approvata, farebbe tornare l’Italia a delle condizioni vicine alla riforma Amato, precedente proprio a quella della tanto citata ministra del Governo Monti.
“Costi esorbitanti”
Parlando a margine di un’iniziativa promossa dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la Fornero ha premesso che “le parole hanno un significato, mentre oggi sembra non ce l’abbiano più: abolire è una cosa, superare può voler dire tutto o quasi niente”.
Poi ha aggiunto: “I costi dell’abolizione (che per il presidente Inps sfiorano i 20 miliardi l’anno ndr) sono francamente esorbitanti e potrebbero mettere a rischio il Paese: l’equilibrio finanziario è stato faticosamente raggiunto non in virtù di alchimie finanziarie ma attraverso i sacrifici degli italiani. Quando si parla di quota 100, e quindi di tornare alle pensioni di anzianità, i media dovrebbero ricordare che per circa vent’anni hanno riempito le cronache politiche ed economiche di articoli e suggerimenti evocando principalmente la riforma delle pensioni per far quadrare i conti”.
La controriforma, approvando quota 100, è chiesta tuttavia a gran voce da un numero esorbitante di lavoratori attorno ai 60 anni, molti dei quali docenti e Ata della scuola.
Il prof Conte? Aspettiamo a giudicare
Su un sempre più possibile governo affidato a Giuseppe Conte, Elsa Fornero ha sfornato molta diplomazia: “Non conosco Conte e quindi non mi esprimo. Ma se si entra da tecnici in politica, si entra subito in un tritacarne, tuttavia mi astengo dal giudicare essendo io stessa stata giudicata con troppa frettolosità in passato”.
“La decisione – ha concluso l’ex ministro – è di Mattarella, spero però che il Paese possa trovare un governo e che questo governo faccia bene al Paese, anche affinché non siano gettati alle ortiche i sacrifici fatti dagli italiani in questi anni”.
“Non stimo la Lega, ma all’Italia serve un governo”
L’ex ministra del Lavoro ha quindi espresso il suo giudizio sul possibile governo M5S-Lega: “Con tutta la mancanza di rispetto che ho per il capo della Lega, penso tuttavia che l’Italia abbia bisogno di un governo e quindi se vanno al governo auspico per i miei concittadini che possano fare meglio di quanto invece la mia sfiducia in loro possa giustificare le mie perplessità”.
“L’Italia – ha sottolineato Fornero – diversamente da altri Paesi che hanno sperimentato lunghi mesi senza governo, ha una maggiore fragilità istituzionale, che richiede quindi la necessità della nascita al più presto di un governo”.
Gentiloni? Strada giusta
Poi, la Fornero si è soffermata sull’ultimo esecutivo: “La strada intrapresa dal governo Gentiloni è quella giusta. Si tratta cioè di provare a ridare un po’ di flessibilità con l’ape social e l’ape volontaria, perché bisogna trovare le categorie con più problemi, garantendo a queste categorie la possibilità di un pensionamento anticipato, sostenendo socialmente i costi, e dare a chi vuole un anticipo pensionistico la possibilità di farlo pagandosi questa scelta”.
“Occorre – ha sottolineato – che la politica italiana, quindi anche il M5S e la Lega che si accingono a governare, impari a riconoscere che può esserci chi ha fatto bene anche nel governo precedente al proprio e insistere su quella strada. Invece si preferisce sventolare bandiere anche ricorrendo agli insulti personali come ha fatto più volte Salvini che disse ‘Metterei al rogo la Fornero’”.