Il coronavirus non sta mettendo in ginocchio solo l’economia italiana, ma non risparmierà nemmeno le pensioni. Il Covid-19 si abbatterà pure sugli assegni di previdenza: il crollo del Pil (stimato tra il -8% e il -9,5%) avrà l’effetto di limare gli assegni pensionistici di chi lascerà il lavoro nei prossimi anni.
Le situazioni possibili sono tre e dipendono da due grandi riforme previdenziali fatte nei decenni scorsi.
Come segnala Il Messaggero, la legge Dini prevede che i contributi versati per gli anni compresi nel nuovo metodo di calcolo, prima di essere trasformati in rendita, siano via via rivalutati con un tasso di capitalizzazione dato dalla crescita media del Pil nei cinque anni precedenti. Il meccanismo include anche uno sfasamento temporale: coloro che andranno in pensione dal primo gennaio 2022 avranno l’ultima rivalutazione, sull’intero montante contributivo, legata proprio all’andamento del Pil di quest’anno.
Come riportato da Panorama, secondo i calcoli dell’Epheso la sforbiciata sull’assegno di pensione potrebbe arrivare anche al 6% o 7%.