Si ritorna a parlare di pensioni, ma il Governo ha già chiarito da tempo, in un disegno di legge, qual è la sua posizione. E lo ha fatto anche a Bruxelles inviando un "Rapporto sulle strategie nazionali per i futuri sistemi pensionistici" che ricalca ciò che è scritto nel disegno di legge.
Secondo quanto si evince dai documenti governativi sembrerebbe che l’istituto della pensione di anzianità è destinato a rimanere in vigore. E coloro che matureranno i relativi requisiti potranno, comunque, scegliere di rimanere in servizio senza temere di trovare la porta chiusa nel caso volessero andare in pensione dopo un po’.
Il disegno di legge prevede, infatti, il rilascio da parte dell’Amministrazione, di un certificato che fungerà da "password" per entrare, anche in un secondo momento, nel novero dei pensionati.
Per contro, lo stesso dispositivo prevede che coloro che vorranno continuare a lavorare, potranno farlo anche dopo il supermento dei requisiti fissati per la pensione di vecchiaia e, in cambio, percepiranno il 50 per cento dei contributi.
Dunque, niente allarmismi: i diritti acquisiti non si toccano. Se mai sono i giovani che hanno molto da temere. La permanenza in servizio dei docenti anziani, infatti, potrebbe indurre l’amministrazione a non disporre nuove assunzioni, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato.
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