Su scuola e pubblica amministrazione Renzi ha invitato all’ottimismo, ma ha dimenticato un pezzo importante: le promesse modifiche alla messa in pensione del personale.
A sostenerlo è Cesare Damiano, presidente della Commissione lavoro alla Camera, commentando le enews inviate in queste ore dal premier Matteo Renzi.
“Il Premier Renzi – dice l’esponente Pd – ha giustamente rivendicato i risultati del Governo e invitato all’ottimismo. Ha anche ricordato che ‘abbiamo messo mano a tantissimi dossier che erano impantanati. Questo non significa che non ci sia altro da fare. Siamo ancora in pista per i diritti civili per i decreti legislativi delle riforme della Pubblica Amministrazione e della Scuola, per le misure di sostegno al credito…'”.
“Tutti giusti obiettivi ma – ha tenuto a dire il democratico – non vorremmo che Renzi dimenticasse un suo preciso impegno: la correzione della riforma delle pensioni targata Monti con l’introduzione della flessibilità in uscita dal lavoro”.
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Per Damiano, quindi, “questa è per noi la priorità del 2016 e, soprattutto, ci auguriamo che gli impegni presi da Renzi vengano rispettati”.
Ricordiamo che con il 2016 i requisiti per accedere alla pensione, producendo apposita domanda (entro il 22 gennaio, i dirigenti scolastici entro il 28 gennaio) tramite il sistema Istanze on line, sono i seguenti:
Vecchiaia
- 65 anni di età anagrafica – requisito per uomini e donne
- 61 anni di età anagrafica – requisito di vecchiaia facoltativo esclusivamente per le donne
Anzianità
- 40 anni di contribuzione – requisito della massima anzianità contributiva
Quota
- 60 anni di età e 36 anni di contribuzione – quota 96
- 61 anni di età e 35 anni di contribuzione – quota 96
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