Il giro di vite sulle pensioni comincia ad avere i primi effetti, con una già sensibile riduzione di coloro che lasciano il lavoro e una visibile decurtazione dell’assegno pensionistico.
Il doppio dato penalizzante si evince dai dati ‘Istat, diffusi il 3 dicembre, relativi all’anno 2014. Ebbene, tra il 2011 e il 2014 i pensionati in Italia sono diminuiti di oltre 400mila unità, passando dai 16.668.000 del 2011 ai 16.259.000 del 2014.
Anche le agenzia di stampa, che hanno riportato la notizia, non hanno dubbi: il dato con tutta probabilità risente della stretta sui pensionamenti decisa con la riforma Fornero della previdenza.
Anche per quanto riguarda l’entità degli assegni di pensioni c’è poco da ridere. Perché se il presidente dell’Inps, Tito Boeri, pochi giorni fa aveva stimato una riduzione dell’importo complessivo del 25% per gli attuali lavoratori 35enni, oggi l’Istituto nazionale di statistica ci dice che chi è andato in pensione nel 2013 ha percepito in media oltre 3mila euro in meno rispetto a chi ha lasciato l’attività lavorativa in precedenza: il reddito medio di chi ha iniziato a ricevere la pensione nel 2014 (13.965 euro) è, infatti, inferiore a quello dei cessati (15.356) e a quello dei sopravviventi (17.146), coloro che anche nel 2013 percepivano almeno una pensione.
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Tenderà quindi ad aumentare il numero di pensionati “poveri”, perché l’Istat dice ancora che già nel 2014 il 40,3% dei pensionati ha percepito un reddito da pensione inferiore a 1.000 euro al mese. Lo rileva l’Istat, diffondendo i dati sul. Si tratta di oltre 6 milioni e mezzo di persone, più di quattro su dieci. E le donne con meno di mille euro al mese sono oltre 4,2 milioni.
Con meno di 500 euro al mese devono poi vivere in Italia 1.169.000 persone. Di contro, sono oltre 13 mila i pensionati che nel 2014 hanno percepito un reddito da pensione oltre i 10mila euro mensili. Si tratta dello 0,1% del totale. Un gruppo di ‘super-pensionati’ a cui si affiancano circa altri 217 mila con redditi da pensione tra i 5.000 e i 10.000 euro mensili. In totale quindi i pensionati con più di 5.000 euro al mese sono 230.000. Tutti “fortunati” che in questi giorni hanno ricevuto, tra la pensione di dicembre e la tredicesima, almeno 10mila euro.
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