Pensionamento e previdenza

Pensioni. Le insegnanti fuori a 60 anni con Opzione donna. I requisiti in manovra di bilancio

Tra le novità più rilevanti nella manovra di bilancio 2022 per le insegnanti, che – lo ricordiamo – rappresentano l’80% del personale docente – è la conferma di Opzione Donna per l’anno 2022. 

Il testo della Legge di bilancio è ancora in bozza e siamo in attesa della conferenza stampa del presidente del Consiglio Mario Draghi, che chiarisca le novità e sciolga gli ultimi nodi, ad ogni modo ecco quali informazioni circolano sulla cornice di Opzione donna.

Il quotidiano La Repubblica ipotizza che il limite di età possa salire di due anni: non sarà più possibile accedere alla misura che prevede il calcolo dell’assegno completamente contributivo a 58 anni per le dipendenti oltre a un anno di finestra mobile (18 mesi per le autonome) ma saranno necessari 60 anni (61 per le autonome) con 35 di contributi. Quindi in pratica si potrà uscire con 60 anni di età per le dipendenti ma bisognerà aspettare un anno di finestra mobile quindi di fatto si otterrà la pensione a 61 anni per le dipendenti e a 62 e mezzo per le autonome.

Insomma, le insegnanti con 35 anni di contributi e 60 d’età, avendo maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2021, potranno finalmente uscire da scuola.

Nella bozza del documento legislativo, infatti, si legge: “Il trattamento pensionistico è riconosciuto nei confronti delle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2021 hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e un’età pari o superiore a 60 anni per le lavoratrici dipendenti e a 61 anni per le lavoratrici autonome”.

Alcune novità

Un’altra novità riguarda Quota 102, come abbiamo anticipato in mattinata. Potranno lasciare il lavoro con 64 anni di età anagrafica e 38 anni di anzianità contributiva quei soggetti che maturano i requisiti nell’anno 2022.

Altra misura interessante per il mondo della scuola l’allargamento dell’Ape Sociale a nuove categorie di lavoratori. Sembra peraltro, da fonti Ansa rilanciate anche dalla sezione Economia del Corriere della sera, che nella lista dei lavori gravosi siano entrati gli insegnanti di scuola primaria, come avevamo anticipato. Per loro, la possibilità di andare in pensione, a 63 anni di età, a fronte di 36 anni di contributi, gli ultimi dei quali impegnati in queste attività faticose.

Infine, risulta rinnovato l’organico Covid, fino al termine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022. Una spesa per lo Stato che comporta un incremento di 300 milioni di euro per l’anno 2022 per il relativo fondo. 

Quanto al capitolo principe della scuola, relativo all’aumento degli stipendi degli insegnanti (forse parzialmente finanziati dallo stop alla carta docente), ne riferiamo questo link.

Redazione

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