Sono oltre mezzo milione le persone in Italia che percepiscono una pensione da più di 36 anni, quando si lasciava il lavoro molto prima dei 50 anni di età.
Era il 1980 e nel comparto pubblico, scuola compresa, si andava in pensione anticipata all’età di 47,4 anni. Oppure, per raggiunti limiti di età, si lasciava il lavoro attorno ai 55 anni.
Le pensioni dei dipendenti pubblici erogate prima del 1980, riassume l’Ansa, sono 4.573 per la vecchiaia (55,7 l’età media alla decorrenza), 33.654 per l’anzianità (47,4 anni l’età media alla decorrenza), 16.573 per i superstiti da assicurato (41,7 anni l’età alla decorrenza) e 10.663 per il superstite da pensionato (46,3 l’età media alla decorrenza).
Nel 2015 l’età media alla decorrenza delle pensioni pubbliche vigenti era di 66,8 per la vecchiaia e di 62,4 anni per le pensioni anticipate.
I dati sono contenuti nelle tabelle Inps sugli anni di decorrenza delle pensioni di vecchiaia (comprese le anzianità) e ai superstiti del settore privato e pubblico, esclusi quindi sia gli assegni di invalidità previdenziale, sia quelli agli invalidi civili, sia gli assegni sociali.
In tutto, le pensioni di vecchiaia e superstiti del settore privato che hanno oltre 36 anni sono 475.000, nel pubblico 65.463.
Quelli che oggi – con la “stretta” introdotta con la riforma Fornero si lascia il lavoro quasi a 68 anni oppure con oltre 42 anni di contributi – vengono considerati dei privilegi, 36 anni fa venivano adottati anche nei comparti privati.
Sono in vigore da prima del 1980 nel settore privato 188.436 pensioni di vecchiaia (54,9 anni l’età media alla decorrenza) 439.718 pensioni di invalidità (44,5 l’età media alla decorrenza) e 286.542 pensioni ai superstiti (41,35 anni l’età media alla decorrenza) per oltre 914.696 assegni complessivi (45,66 l’età alla decorrenza).
Gli assegni di invalidità (439.718) vanno però considerati in modo diverso poichè sono stati erogati sulla base delle condizioni fisiche delle persone. L’età media alla decorrenza delle pensioni vigenti si è innalzata di quasi 8 anni per la vecchiaia (da 54,9 anni a 62,55 medi) mentre per i superstiti è cresciuta in media di quasi 30 anni passando dai 41,35 delle pensioni vigenti da oltre 36 anni (che chiaramente sono state erogate a persone allora molto giovani dato che vivono ancora) ai 73,89 anni di quelle con decorrenza 2015.
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