La Cgil Funzione Pubblica dell’Ufficio Scolastico di Milano, in riferimento alla recente circolare operativa sui pensionamenti del personale della scuola dal 1° settembre 2019, a seguito delle novità introdotte dal decreto-legge 4/2019 (quota 100, opzione donna, ecc.), in una nota, denuncia una situazione iniqua per il personale della scuola.
Tale velleitario ed inconcepibile scadenziario, scaturito da accordi MIUR- INPS, accordi peraltro di anno in anno sempre più pressanti e vessatori nei confronti dei Settori Pensioni degli UST, pone seri dubbi sulla conoscenza delle parti relativamente alle procedure per l’emanazione dei decreti pensionistici, considerata anche la carenza di personale negli UST, più volte rappresentata.
Si constata come si perpetui un atteggiamento di acritica accondiscendenza ai dettami dell’INPS e supina adesione alle scadenze imposte, sempre a discapito dei lavoratori del MIUR.
Tanto che, nella suddetta Circolare, si parla di: “Ambiti territoriali provinciali del MIUR che dovranno definire, con la massima sollecitudine, i provvedimenti cd “ante subentro”, mentre “in caso di mancato rispetto di tale tempistica, l’INPS non potrà effettuare i propri adempimenti”, scaricando la responsabilità sugli UST.
E’ doveroso ricordare che lo scorso anno, nonostante l’ufficio abbia rispettato i termini stabiliti, l’INPS non è stata in grado di rispettare i medesimi termini, con gravi ripercussioni sul regolare avvio dell’anno scolastico, ovvero su pensioni, mobilità e organici.
L’invio all’INPS degli atti in formato cartaceo anziché per posta certificata, come previsto dalla circolare n. 4644, oltre ad essere non conforme alla normativa vigente, grava sulle casse del MIUR e fa tornare gli uffici ad una modalità di lavoro obsoleto e poco funzionale, tanté che la circolare recita: “gli Ambiti Territoriali dovranno definire i cd provvedimenti “ante subentro” e trasmetterli con cadenza settimanale all’INPS”. Quindi si intuisce che qualcuno dovrà consegnare “settimanalmente” i decreti cartacei all’INPS, con dispendio di ulteriori energie.
E’ sorprendente come non si sia fatto tesoro dell’esperienza dello scorso anno che, in modo fallimentare, ha contrassegnato le operazioni dei pensionati del personale scolastico, a seguito di accordi promossi a livello locale da alcuni UST con l’INPS e, da quest’ultimo, puntualmente disattesi.
Essendo realistici, nonostante l’impegno che il personale addetto assicurerà come ogni anno, le scadenze non potranno essere rispettate e anche quest’anno a pagare sarà il personale scolastico che vedrà riconosciuto il proprio diritto, se tutto va bene, con ritardo.