Manca ormai poco all’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del decreto “Quota 100”.
Così come già segnalato da La Tecnica della Scuola, il provvedimento che sarà varato dal Governo potrebbe portare novità interessante per il mondo della scuola.
AGGIORNAMENTO
Bisognerà aspettare ancora per avere il decreto su quota 100. Infatti, slitta, probabilmente alla prossima settimana, la discussione sulla riforma delle pensioni e del reddito di cittadinanza, che dovrà portare il provvedimento definitivo in Consiglio dei Ministri. Inizialmente la riunione si sarebbe dovuta tenere nella giornata di oggi, 10 gennaio.
Per il personale scolastico, per raggiungere il doppio requisito – età anagrafica minima e contributi da considerare nel montante dei 38 anni – varrà tutto il 2019.
I dettagli di Quota 100
Cosa significa nello specifico? Per tutti coloro che compiranno i 62 anni entro il 31 dicembre prossimo, dovrebbero comunque avere la possibilità di accedere a quota 100. Lo stesso discorso dovrebbe valere per il raggiungimento dei 38 anni complessivi di contribuzione: in pratica, varrebbero anche i 4 mesi che vanno da settembre a dicembre 2019, anche se il lavoratore non sarà più in servizio.
Nei prossimi giorni si attendono ulteriori indicazioni che saranno prodotte da Miur e Inps dopo l’approvazione del provvedimento. Il Ministero dell’Istruzione dovrà fare luce, in particolare, sui limiti temporali per l’età e per la validità della contribuzione e anche i tempi di presentazione della domanda (probabilmente entro il 15-20 febbraio).
In generale la platea di Quota 100 ha dei numeri impressionanti: 315mila potenziali di cui ben 120mila statali. La spesa pubblica stanziata per il provvedimento, su base triennale e sperimentale, è di 21 miliardi.
Sulla questione, la Tecnica della Scuola ha realizzato un video a cura del vice-direttore Reginaldo Palermo.