La Sinistra politica italiana sposa la causa del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord, sempre più probabili partiti di Governo, sempre più intenzionati ad introdurre quota 100 per andare in pensione, andando così rivedere la discussa riforma Fornero (la quale ha invece già bocciato l’ipotesi).
Le parole di assenso all’anticipo pensionistico giungono da più esponenti della Sinistra, anche parlamentari schierati all’opposizione (che su questo eventuale provvedimento di legge si schiererebbero a favore dall’approvazione).
“La facciano subito: questo sarebbe un segnale importante dato al mondo del lavoro, e credo che la sinistra debba chiederlo a questo governo”, ha detto il 24 maggio Enrico Rossi (di Liberi e Uguali), presidente della Regione Toscana, a margine della presentazione alla stampa di alcune delibere di Giunta.
Rossi non crede a chi dice che mancano i fondi. “La sinistra – ha detto – ha commesso un errore madornale ad andare in campagna elettorale senza presentare una proposta di cambiamento della legge Fornero. Io penso che siccome Tito Boeri dice che questa revisione può costare il primo anno 15 miliardi e poi a regime 20 miliardi all’anno, faccio presente che 20 miliardi all’anno Renzi ne ha spesi di più con i suoi bonus, e quindi la proposta è fattibile”.
Secondo il governatore toscano “se poi non ci fossero i soldi, è sufficiente che non si introduca la flat tax, che come tutti hanno capito arricchisce chi è ricco e non cambia la situazione per chi invece è più debole dal punto di vista del reddito”.
Parlando del nuovo esecutivo, Rossi ha detto che “in politica vorrei fare il patto di non usare più metafore, perché confondono la testa della gente. Facciano un governo, lavorino: io credo che sia un governo di estrema destra in tante impostazioni, e anche un governo che presenta cose utili, interessanti, ad esempio sulle pensioni”.
Ad esprimere un parere analogo è Stefano Fassina, ex Pd ed oggi parlamentare di Sinistra italiana: parlando ad Agorà (Rai 3), dopo aver chiarito che “la fiducia a questo governo non possiamo votarla”, Fassina ammette che col suo partito “voteremo provvedimenti come quello sulle pensioni. Se arriveranno, voteremo dei provvedimenti per un obbiettivo di deficit che dà spazio agli investimenti e disinnesca le clausole di salvaguardia senza tagli di spesa. Ovviamente faremo tutta l’opposizione possibile a interventi che calpesteranno i diritti”. Così il programma condotto da Serena Bortone.
A Fassina piace l’idea di Paolo Savona al capo del dicastero dell’Economia: è “una figura competente, esperta ed equilibrata: penso che possa interpretare in modo coerente un mandato elettorale che non è stato quello di continuare o riproporre il governo Monti, ma è stato un mandato per cambiare un quadro di regole, di obbiettivi di finanza pubblica che schiacciano quegli interessi che invece andrebbero sostenuti, quindi a me pare che vada vista come una potenzialità, anche perché ha equilibrio, ha autorevolezza. Savona – conclude Fassina – riconosce che l’euro e il mercato unico colpiscono gli interessi dei lavoratori”
Chi, invece, promette battaglia al Governo M5S-Lega è la senatrice Emma Bonino, che per la delegazione di +Europa ha incontrato, sempre il 24 maggio, il Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte: “Abbiamo ringraziato il Presidente incaricato per l’opportunità di questo incontro – ha detto Bonino -: un passaggio parlamentare in una crisi che si è giocata come nella Prima repubblica negli incontri segreti tra capi di partito ben più che nelle sedi istituzionali proprie. Abbiamo detto al Primo Ministro che dopo tutti i proclami pensavamo di trovarci di fronte ad un Presidente del consiglio politico e non ad un tecnico, ma che secondo la Costituzione, come per tutti i suoi predecessori, se avrà la fiducia della maggioranza di deputati e senatori governerà. Abbiamo preannunciato a Conte la nostra opposizione rigorosissima”. Così in una nota la senatrice.
“Abbiamo ribadito che – aggiunge – al di là della propaganda, gli interessi dell’Italia si difendono in Europa e non contro l’Europa come i partiti che si apprestano a comandare ripetono tutti i giorni. Il lavoro, i redditi, le pensioni e i risparmi degli italiani si difendono con l’Euro e non contro l’Euro”.
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