Personale

Pensioni quota 100, solo 17 mila domande ma il “buco” di posti vacanti s’allarga: a settembre saranno 147 mila

Alla fine, nella scuola, tra docenti e Ata, saranno non molte di più di 17 mila le domande di pensionamento con i requisiti di quota 100: a poche ore dalla scadenza, è questo il numero indicato dalla Cgil. Il sindacato ricorda, però, che anche se inferiori alle aspettative, i pensionamenti aggiuntivi andranno ad allargare il “buco” di posti vacanti e disponibili. I quali, ben difficilmente potranno essere coperti con il turn over.

I numeri delle cattedre da coprire

Alle domande presentate con quota 100 si aggiungono, infatti, “i 21 mila posti che si libereranno a settembre prossimo per l’ordinario turn over e i circa 109 mila posti liberi, tuttora coperti da supplenti”.

Sono “numeri – continua il sindacato Confederale – che ci allarmano e che fanno da controcanto alle rassicuranti dichiarazioni rese ieri dal Ministro Bussetti che, a proposito delle domande di Quota 100, affermava che ‘la regolarità dell’avvio del prossimo anno scolastico sarà garantita grazie ad una serie di interventi, anche legislativi, che ho fortemente voluto in questi primi nove mesi del mio mandato'”.

Secondo la Cgil, infatti, “i 147mila posti liberi a settembre 2019 si potranno coprire solo con una fase transitoria e straordinaria”.

Cgil: assumere i supplenti abilitati con tre anni di servizio

Per il sindacato guidato da Francesco Sinopoli, occorre rispettare le indicazioni che l’Unione europea ha posto da tempo per evitare l’abuso di precariato: per realizzarlo serve però “la volontà politica che valorizzi le professionalità già esistenti nella scuola (docenti abilitati e supplenti con 3 annualità di servizio) e un piano straordinario per gli ATA”.

“Si tratta – continua l’organizzazione sindacale – di un’operazione necessaria, di buon senso, l’unica capace di farci uscire da questa emergenza – prosegue la nota- Si rafforzano sempre di più le ragioni della giornata unitaria di mobilitazione programmata per il prossimo 12 marzo insieme a Cisl e Uil. La Scuola ha bisogno di risposte adeguate per le famiglie che chiedono continuità dell’insegnamento e del servizio”.

Alessandro Giuliani

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