“L’emergenza è pagare meno tasse, fare lavorare i giovani”: quindi “la legge Fornero sarà smontata pezzo per pezzo e le cartelle esattoriali verranno stracciate”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, argomentando a margine della Festa della Lega Romagna a Cervia, nel Ravennate, a chi gli chiedeva se fosse possibile un aumento dell’Iva.
“No, è escluso”‘, ha risposto il leghista, spiegando che il governo è concentrato su “lavoro, tasse e sicurezza, tutto il resto viene dopo”.
Insomma, l’intenzione rimane sempre quella di andare a rivedere le soglie pensionistiche, che dal primo anno saliranno a 67 anni per quella di vecchiaia e a circa 43 anni per quella d’anzianità.
Parlando anche con il quotidiano La Repubblica, il vicepremier avverte che “gli speculatori sono pronti a colpirci”, “ci saranno attacchi e dobbiamo prepararci con una manovra del cambiamento. Subito flat tax, rottamazione e quota 100 sulle pensioni”.
“Comprendo tutte le cautele – spiega – ma fin d’ora bisognerà introdurre i primi sgravi fiscali. Penso alle partite Iva, alle famiglie più numerose. Ma anche al taglio di alcune accise dell’altro secolo sulla benzina. Quel che mi chiedono qui sotto l’ombrellone vale più dei sondaggi: la rottamazione delle cartelle”.
Resta sempre da capire come, nel 2019, verrà approvata ed entrerà in vigore Quota 100 (ma anche Quota 41, composta dagli anni di contributi versati): se verrà accompagnata da un’età minima, si parla insistentemente di 64 anni, che comunque comporterebbe diversi miliardi di spesa pubblica.
Molto difficilmente potremo assistere, invece a Quota 100 “pura”, ovvero fruibile prescindendo dall’età del pensionando. Non è da escludere nemmeno un inizio della quota “alto”, a 64 se non 65 anni di età minima, con possibilità di ridurlo negli anni futuri, ex Finanziaria permettendo.
Una eventualità, quest’ultima, che nel mondo della scuola non verrebbe sicuramente bene accolta: docenti e Ata si aspettano, infatti, che venga attuata la riforma Fornero e introdotti i nuovi parametri, così come indicati nello stesso contratto per il governo del cambiamento M5S-Lega, senza alcun paletto, soprattutto perché mai menzionato, nemmeno in campagna elettorale.
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