2018, fuga della scuola? Beh, può sembrare così analizzando nel dettaglio i dati analitici provvisori in riferimento alle domande di pensioni scuola: più 26 per cento in appena 12 mesi.
A lasciare il servizio a scuola saranno oltre 35mila dipendenti tra docenti e Ata.
A queste vanno aggiunte alcune migliaia di domande di accesso all’Ape social, riservata nella scuola solo alle maestre dell’infanzia che curano alunni fino a 6 anni, ma soprattutto a coloro che verranno collocati a riposo d’ufficio o a seguito della domanda di accesso.
Ai 35mila vanno sommati, i 40mila cattedre di sostegno in deroga, i 20mila spostati da organico di fatto a quello diritto, per raggiungere la cifra di 100mila supplenze annuali di lunga durata.
Per l’accesso alla pensione di vecchiaia, sia per uomini che per le donne, ricorda l’Anief – occorre aver compiuto 66 anni e 7 mesi entro il 31 agosto 2018: in questo caso il collocamento avverrà d’ufficio. Oppure, a domanda, sempre con la stessa soglia di età entro il 31 dicembre 2018, con almeno 20 anni di anzianità contributiva.
Per quanto concerne la pensione anticipata, invece, permane la differenziazione: 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne; 42 anni e 10 mesi per gli uomini. In entrambi i casi da conseguite entro il 31 dicembre 2018 e senza arrotondamenti.
Per quanto riguarda l’Opzione Donna riservata alle sole donne, il via libera al pensionamento è consentito dal 1° settembre 2018 a patto che il requisito di età (57 anni) e contribuzione (35 anni) sia stato maturato entro il 31 dicembre 2015 e che venga anche esercitata l’opzione per il calcolo totale della pensione con il sistema contributivo.
I docenti hanno presentato 25.246 di uscita, mentre quelle del personale Ata sono 7.936. L’incremento maggiore si registra fra i docenti della scuola secondaria superiore: più 32 per cento di uscite rispetto al 2017. Segue la scuola primaria che, con oltre 7mila e 200 pensionamenti richiesti, con un aumento del 29 per cento.
I dati disponibili indicano che le domande più numerose giungono dalla Lombardia (il 16,40%), davanti alla Campania (11%), poi la Sicilia (9,4%). Seguono Puglia, Piemonte e Veneto. Le domande di pensionamento sono più numerose, in totale, al Nord (43,2% del totale) rispetto al Sud (il 39%),
Per quanto riguarda il dato per ordine scolastico, nell’infanzia saranno 3.074 i pensionamenti, per la primaria saranno 7.210, mentre nella scuola secondaria di I grado saranno 5.733. Nella scuola secondaria di II grado sono 7.051 i posti liberati sulle classi di concorso.
Qual è la classe di concorso con maggiori pensionamenti? La A012 (Lettere) con 1163, poi la A048 (Matematica) con 789, poi la AB24 (Lingue) con 639.
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Secondo i sindacati, interpellati da La Repubblica, si tratta solamente di un dato statistico dovuto determinato dall’invecchiamento della categoria. “Nessuna fuga – afferma Pino Turi, della Uil Scuola – ma un ricambio fisiologico dovuto all’età anagrafica che cresce”. Sulla stessa linea Francesco Sinopoli, a capo della Flc Cgil. “Si tratta di un dato che segnaliamo da tempo e che non mi meraviglia affatto”.
“Un’uscita sospirata da molti anni per una generazione di docenti bloccati dalle riforme pensionistiche – commenta Maddalena Gissi, leader della Cisl Scuola – La scuola è sempre più complessa e non si possono reggere i ritmi fisici e le pressioni burocratiche”.
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