I docenti che entro il 20 dicembre 2017 hanno presentato domanda di pensionamento tremano: infatti eventuali errori derivanti dalla gestione delle pratiche potrebbe mandare in tilt il sistema e avere serie ripercussioni sulle domande di trasferimento e sulle prossime immissioni in ruolo.
A dare l’allarme è lo Snals, che dalle pagine della Gazzetta di Modena, spiegano: “È sufficiente un singolo errore nella trasmissione dei dati sui versamenti dalle scuole all’Inps per inficiare il pensionamento del docente che ne ha fatto richiesta”.
Il sindacato spiega infatti le possibili conseguenze che gli errori potrebbero avere nei meccanismi della mobilità del personale e per le assunzioni in ruolo: “Se la pratica di pensionamento di un insegnante viene avviata, si libera un posto che viene assegnato a un altro docente. Ma se l’Inps riscontra errori e il pensionamento salta e slitta di un anno, si può arrivare al paradosso che lo stesso posto venga attribuito a due docenti”.
Allarme condiviso anche da un altro sindacato, ovvero la Flc Cgil, che rintraccia nei vari tagli agli Uffici scolastici e nelle segreterie le cause di un problema molto delicato: “Nessuno perderà il posto, ma potrebbe effettivamente sussistere questo problema. La cosa deve far riflettere: i tagli di personale qualificato nei provveditorati e l’affidamento di questi compiti alle segreterie delle scuole, che hanno organici insufficienti a causa dei tagli e che sono oberate di compiti, portano a paradossi come questo”.
Infatti, ricordiamo che la domanda di pensionamento non corrisponde automaticamente alla pensione: la pratica è lunga e dovrà superare l’ok dell’Inps. In quel caso, la domanda di pensionamento viene accettata e il lavoratore lascerà libero il posto.
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