Rischiano di restare a bocca asciutta i docenti siciliani che vorrebbero lasciare il Nord e i prossimi assunti in ruolo. Entro domani, 11 maggio, bisogna consegnare il numero esatto dei pensionamenti altrimenti più di 100 posti non potranno essere assegnati per la mobilità e le immissioni in ruolo.
Infatti, come riporta La Repubblica, quest’anno tocca all’Inps e non agli Uffici Scolastici, verificare i requisiti degli insegnanti che hanno inoltrato la domanda di pensionamento. L’allarme arriva dalla Cisl scuola: “La Cisl scuola Palermo-Trapani – scrive il segretario, Vito Cassata – esprime preoccupazione rispetto alle ormai prossime operazioni di mobilità e immissioni in ruolo relative all’anno scolastico 2018/19. A partire da quest’anno – spiega – la verifica dei requisiti previdenziali finalizzata alla cessazione dal lavoro è di competenza dell’Inps e non è più interna agli uffici degli ambiti territoriali”.
Infatti, scade domani il termine per comunicare al sistema informatico i nominativi degli insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria che potranno andare in pensione dal 1°settembre: “Ad oggi, in provincia di Palermo, l’Inps non ha ancora verificato il requisito di circa un centinaio di docenti di scuola primaria e dell’infanzia”. Ma se tale termine non dovesse essere rispettato, delle 166 cattedre disponibili per effetto dei pensionamenti saranno disponibili poco più di qualche decina.
A farne le spese gli assunti in ruolo con la Buona Scuola che fremono per tornare dal Nord. Ma anche i precari che da anni attendono l’assunzione.
“Diventa reale e terribilmente concreta la preoccupazione della perdita di più di cento posti, conclude Cassata, che andrebbero utilizzati per le operazioni di mobilità e per le immissioni in ruolo relative al prossimo anno scolastico”.
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