Tra dieci giorni si apre la finestra per Quota 100 e l’Inps è pronta ad erogare i primi assegni, grazie anche al lavoro di calcolo svolto in questi mesi.
Sono circa 25 mila le pensioni con Quota 100 già liquidate dall’Inps e che verranno messe in pagamento ad aprile.
Altrettante domande sono in lavorazione con decorrenza aprile, anche se i titolari prenderanno il primo assegno a maggio (ma con gli arretrati del mese precedente).
In tutto sono quasi 50mila le pensioni con Quota 100 che partiranno subito, su circa 100 mila domande presentate finora, alle quali si aggiungono quelle provenienti dal personale della scuola (45mila in totale tra quelle presentate a dicembre e quelle entro febbraio con quota 100, ndr) e seguono un percorso diverso (le prime pensioni verranno pagate a settembre).
Non solo. A queste domande vanno aggiunte quelle per l’Ape, per i Lavoratori precoci e per Opzione donna.
Dal punto di vista generale le domande totali hanno superato quota 96mila, anche se c’è da dire come il ritmo di presentazione sia in calo: a inizio marzo ne arrivavano 3mila al giorno, ora 1200 circa.
Sulla scuola, però, la polemica divampa. Quota 100, a detta del Miur, avrà l’effetto da una parte di favorire l’assorbimento di vaste fasce di precariato e dall’altra di assicurare l’immediata copertura dei posti vacanti con personale esperto e professionalmente motivato.
I tempi, però, sono un’incognita. Sui pensionamenti pesa l’ingorgo di date, precisamente tra la scadenza fissata dal Miur, il 25 maggio, per chiudere l’accoglienza delle domande per mobilità e immissione in ruolo attraverso il Sidi, il sistema informatico del Miur e quella decisa dall’Inps, che entro il 31 maggio dovrà invece esaminare le domande degli aspiranti pensionati della scuola con Quota 100, che entro il 28 febbraio dovevano presentare la domanda.
A causa dei tempi lunghi, però, per l’elaborazione delle domande il Miur ritiene di non poter considerare questi posti utili per la mobilità.
Per questo motivo il sindacato ha deciso di presentare una diffida all’Inps affinché comunichi “al Miur il numero effettivo degli aventi diritto a pensione per consentire al Sistema informativo di acquisire i posti disponibili ai fini della mobilità in tempo utile e comunque entro e non oltre il 20 maggio 2019”.
Tale ritardo pregiudica i diritti e le aspettative di quanti aspirano ad una stabilizzazione tramite la mobilità.
A La Tecnica della Scuola il segretario dello Snals, Elvira Serafini, si mostra battagliera: “Noi andremo dritto, non ci fermeremo e faremo valere le nostre ragioni in tutte le sedi. Dobbiamo difendere un nostro diritto”
Tra quelle con decorrenza primo aprile sono ancora da valutarne 23mila il cui pagamento potrebbe quindi slittare a maggio. Al momento le domande di pensione respinte sono circa il 17% delle 30.000 esaminate finora.
“La stragrande maggioranza delle domande è stata accolta” – ha detto Di Michele spiegando che le respinte erano di persone che non avevano i requisiti previsti per l’accesso alla pensione con Quota 100. Altre 23.000 che avrebbero decorrenza il primo aprile si stanno esaminando.
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