Nel 2014 nelle pagine de ‘Il Messaggero’ (edizione Udine) si scriveva così: “Gli insegnanti del sud nella maggior parte dei casi in classe non parlano nemmeno l’italiano”. Parola dell’assessore provinciale al Lavoro Leonardo Barberio della Lega Nord.
L’esternazione correda la richiesta di una “via preferenziale destinata agli insegnanti del Friuli Venezia Giulia durante le immissioni in ruolo”. È il segretario cittadino dell’Flc Cgil, Natalino Giacomini, a prendere immediatamente posizione: “Mi sento a disagio: l’attacco dell’assessore è offensivo e razzista. E degrada l’intero mondo della scuola”. Anche perché nel mondo della scuola friulana, già lavorano fianco a fianco insegnati arrivati da tutta Italia”
Lo stesso fatto si ripete nel 2015, infatti, sul sito web il casertano.it si scrive: “L’assessore della Lega Nord farebbe bene a tornare a scuola, per incontrare i tanti insegnanti, del Sud e del Nord, che si impegnano ogni giorno per garantire un’educazione completa alle nostre future generazioni, un’educazione che contempli anche il viver civile, un sano spirito di coscienza critica, una cultura dell’accoglienza e del rispetto. Gli tornerebbe utile per la sua formazione personale e istituzionale”. Così Camilla Sgambato replica all’assessore di Udine Leonardo Barberio della Lega nord, che, secondo quanto riportato alcuni organi di informazione, ha richiesto una “via preferenziale destinata agli insegnanti del Friuli Venezia Giulia durante le immissioni in ruolo perché gli insegnanti del sud nella maggior parte dei casi in classe non parlano nemmeno l’italiano”.
Due anni distinti, due assessori diversi, però stessa comunicazione anti insegnante meridionale. L’inizio delle immissioni in ruolo su scala nazionale non inizia nel migliore dei modi.