Accade anche questo nell’Italia alle prese con una lentissima ripresa dalla crisi economica mondiale. La disoccupazione giovanile è altissima soprattutto nelle zone meridionali. E ogni bando pubblico finisce per essere un’occasione per migliaia di persone anche se i posti sono pochi, pochissimi.
Quasi tremila candidati, precisamente 2.824, per ogni posto in palio, è questa la proporzione che esce fuori mettendo a confronto le domande arrivate con le disponibilità fissate per il concorso indetto dalla Banca d’Italia per assumere 30 vice assistenti.
Le domande, inviate tramite la piattaforma online di via Nazionale, sono state circa 85 mila.
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Questa “spoporzione” nel numero delle domande è nata anche per via del requisito d’accesso: “solo” il diploma. La commissione ha deciso di alzare il requisito alla laurea e c’è stata una scrematura: da 85mila a 8mila. Solo uno su dieci potrà cimentarsi con il test a risposta multipla.
Esame iniziale dopo il quale resteranno in 300. Per entrare nella graduatoria bisognerà poi passare un colloquio. Una strada lunga e tortuosa, ma che ne vale la pena, visto che si tratta di un posto a tempo indeterminato.
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