I lettori ci scrivono

Per affrontare le emergenze educative è urgente ripartire dal tessuto familiare

Non dobbiamo generalizzare, ma nella stragrande maggioranza dei casi è la nuda e cruda realtà, quella che viviamo tutti i giorni e che le cronache quotidiane ci propinano sulla condizione genitoriale nella società contemporanea.

Essere genitori oggi è molto difficile, a volte è un’impresa titanica educare al buon senso, rispetto delle regole della civile convivenza. Accontentare sempre e comunque genera un “male” diffuso e fa “ammalare” il tessuto sociale.

Dobbiamo metterci in testa che la scuola da sola non ce la fa a reggere l’urto della violenza: ha necessariamente bisogno della famiglia che deve dare l’impostazione educativa.

Ci dobbiamo convincere che quel famoso “Patto di corresponsabilità” che al momento dell’iscrizione viene consegnato alla famiglia, va letto, riletto, meditato, evidenziato altrimenti non serve a nulla…è solo carta straccia.

I genitori devono imparare bene il loro mestiere di “essere genitori”, responsabilizzando i figli, non aiutandoli a superare l’asticella degli ostacoli, perché le difficoltà nella vita si incontreranno sempre. Bisogna far capire ai figli che non è sempre scontata la vittoria, ma che è necessario saper accettare anche l’amarezza della sconfitta.

Perché prima o poi la vita ti porterà ad affrontare grandi sfide e allora per i nostri ragazzi subentra la demoralizzazione, lo sconforto, il tedio, il “male di vivere” per citare Eugenio Montale.

Per affrontare le emergenze educative è urgente ripartire dal tessuto familiare, quel tessuto che è ormai sfibrato, reciso, senza più cuciture e smetterla una volta per tutte di attribuire tutta la responsabilità alla scuola, agli insegnanti che giornalmente lavorano in “trincea” tra situazioni veramente difficili ed ai limiti della tolleranza.

Se i genitori ritornassero al loro ruolo primario senza accusare l’operato dell’insegnante che svolge il suo lavoro di facilitatore delle conoscenze e di coeducatore forse potremmo in un prossimo non lontano recuperare quel tessuto sociale che si è annullato.

Gli episodi di violenza recenti sono la punta di un iceberg che sta rischiando di esplodere in tutta la sua virulenza e che stanno per ingenerare un fenomeno di emulazione collettiva.

Mario Bocola

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Venerdì 15 novembre studenti in piazza: liberiamo il Paese, no Manovra e autonomia differenziata. Lezioni a rischio per lo sciopero nazionale

Si preannuncia partecipata quest’anno la prima protesta studentesca contro l’operato del Governo sul fronte dell’Istruzione…

15/11/2024

Insegnanti o burocrati?

Probabilmente molti burocrati non si rendono conto del fatto che il cuore del lavoro degli…

14/11/2024

Autorità e autorevolezza dell’insegnante

L’atteggiamento autoritario del docente è stato sostituito nel tempo da un atteggiamento caratterizzato dall’autorevolezza.Si è…

14/11/2024

L’ignoranza sta diventando cosa di cui vantarsi

Ho provato a prendere in mano un dizionario della lingua italiana, provando a capire che…

14/11/2024

Mobilità 2025-2028, nelle tabelle della valutazioni titoli il servizio nella mobilità volontaria e calcolato in modo diverso da quella d’ufficio

C'è un evidente paradosso di calcolo del medesimo servizio tra mobilità volontaria e mobilità d'ufficio.…

14/11/2024