Negli Usa ogni studente investe annualmente nella sua istruzione post-secondaria quasi 17mila dollari (dati 2008), il settore pubblico ne aggiunge altri 10 mila per un totale di 27 mila.
In Italia, il totale è di 6 mila dollari, di cui 1.300 in capo alle famiglie e 4.700 a carico dello Stato.
Si tratta, spiega il Vice DG di Bankitalia, Salvatore Rossi, nel suo intervento al IX Simposio Internazionale dei Docenti Universitari in corso a Roma, di ”una differenza marcata nelle scelte fondamentali delle due società: in quella americana l’investimento in istruzione qualificata dei giovani è centrale nelle decisioni pluriennali delle famiglie e dello stesso settore pubblico”.
Lo testimoniano anche le cifre sulla spesa pubblica post-istruzione secondaria: negli Usa l’80% finanzia i bilanci dell’università, il 20% va direttamente alle famiglie, di quest’ultima quota, tre quarti prende la forma di borse di studio, un quarto di prestiti agli studenti. ”In Italia, l’88% va all’università, solo il 12% agli studenti, quasi esclusivamente nella forma di sussidio a fondo perduto, la forma tecnica del prestito è trascurabile”.
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