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Per Bianchi la scuola media è l’anello debole: non è collegata con le altre, investiamo nelle persone

“La scuola media è l’anello debole” del sistema scolastico italiano, non è ancorata alla primaria e non è in continuità con gli istituti superiori. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi non usa giri di parole per bocciare l’attuale assetto della scuola secondaria di primo grado.

Nella replica in Senato, durante l’audizione, Bianchi ha aperto il suo discorso parlando dei sottosegretari Barbara Floridia e Rossano Sasso: il ministro ha detto che Floridia si occuperà di un piano di educazione alla sostenibilità che “diventa credibile solo se avremo una grande azione educativa”. Sasso si occuperà di inclusione, dei più fragili: “questi sono i perni della nostra azione, all’interno del quadro europeo”.

Il Piano di ricostruzione

Proprio sul Piano nazionale di Ripresa e resilienza, il responsabile del MI ha detto che il Pnnr dovrebbe chiamarsi Piano di ricostruzione, “perchè di questo stiamo parlando. La pandemia ha messo in rilievo i ritardi insostenibili che si sono accumulati nel tempo”.

E tra questi ritardi figura, appunto, la mancata riforma dei cicli scolastici. A partire, proprio, dalla scuole media, che andrebbe rivista in modo importante.

Aiutare il Sud

“Una attenzione particolare va data al Mezzogiorno anche utilizzando fondi europei”, ha chiarito il ministro dell’Istruzione.

“Io sono salito su un treno in corsa rispondo di quel che è successo prima di me ma i problemi si sono accumulati”.

Nel complesso, il Pnnr prevede per l’accesso all’istruzione e la riduzione dei divari territoriali 9,45 miliardi, di cui 1,5 miliardi per il contrasto all’abbandono scolastico, 1 miliardo per le sezioni primavera e il potenziamento della scuola d’infanzia 3-6 anni, 1 miliardo per il tempo pieno.

Investire sulla scuola superiore

Un’altra misura prevede invece 1,5 miliardi per la promozione degli Its.

“L’intervento sulla scuola – ha detto Bianchi – è accelerativo e moltiplicativo. Senza una accelerazione dalle competenze è impossibile l’uscita dalla lunga stagnazione e dalla trappola della bassa crescita”,

Per le scuole superiori, Bianchi ha detto che un milairdo per gli Istituti tecnici superiori sono pochi: oggi coinvolgono poche migliaia di studenti l’anno, ne dovrebbero attrarre dieci volte tanto.

“Ma bisogna ragionare su tutta la filiera tecnico professionale, non solo sugli Its”, ha sottolineato il ministro.

“L’educazione è un fatto di persone”

“C’è poi una grande questione meridionale che va posta, altrimenti sanciamo le ineguaglianze”, ha detto ancora Bianchi, per il quale “serve un investimento nelle persone”, la scuola ha il più grande numero di personale presente nella Pubblica amministrazione: su 55 milioni spesi, oltre 48 sono per il personale “e non può che essere così, l’educazione è un fatto di persone”.

“Abbiamo grandi problemi di formazione del nostro personale, siamo di fronte ad un grande cambiamento tecnologico, sociale. Mi domando se siamo preparati per quel salto chiamato 4.0 senza il quale il paese non può essere in crescita come vorremmo. Siamo gli ultimi sulle competenze digitali, il tema dunque riguarda tutti”.

Il piano del Pnrr

Bianchi ha quindi detto che “il tempo pieno in alcune aree del Nord è praticabile e offribile ma in molte aree del Sud no. Ma servono mense e palestre, un intervento che diventa fondamentale. Bisogna di costruire dei nidi con questo strumento e con strumenti ordinari”.

Il Pnrr, per questi motivii, prevede 1 miliardo per il tempo pieno e 1 miliardo per i nidi, “risorse che servono da innesco”. In futuro dovranno subentrare privati e Regioni.

Alessandro Giuliani

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