Per elevare le competenze degli studenti servono classi con non più di 15 alunni

La mobilità 2017 deve, purtroppo, fare i conti con la durissima realtà della crisi demografica che, di anno in anno si fa pesantemente avvertire.

Infatti, stiamo assistendo ad un progressivo svuotamento delle aule legato alla mancanza delle iscrizioni, fenomeno che col passare del tempo diventerà sempre più serio. A ciò è legata la questione della diminuzione delle cattedre che si ripercuote sulla stipula dei contratti del personale precario che resterà senza lavoro.

Tuttavia il problema della denatalità è particolarmente avvertito al Sud, dove le culle sono sempre più vuote, mentre al Nord vi è una situazione di controtendenza. La precarietà, quindi, si sposa con la denatalità, fenomeno che la perdurante crisi economica ha notevolmente acuito.

Sarebbe il caso che il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca riflettesse bene su queste tematiche prima di mettere in moto la complessa e farraginosa macchina della mobilità. In primis occorre intervenire sui criteri di formazione delle classi relativamente al numero di alunni da assegnare.

Bisogna evitare le classi pollaio che sono un espediente antididattico e antieducativo e lavorare sulla diminuzione del numero degli alunni, anche in presenza del disabile. Per ottenere un proficuo lavoro e risultati ottimali le classi non devono essere formate da più di 15 alunni. Una classe formata da non più di 15 alunni permette all’insegnante di ottenere un apprendimento cooperativo e soprattutto venire incontro alle richieste avanzate nella lettera dei 600 docenti universitari sulle carenze delle competenze di base in lingua italiana, che hanno lamentato un drammatico impoverimento linguistico.

Un docente con una classe di 15 alunni può proficuamente gestire le carenze degli allievi e lavorare per l’innalzamento delle competenze, cosa che non potrebbe fare se avesse davanti una classe pollaio. Inoltre la diminuzione degli alunni per classe permetterebbe di fronteggiare al meglio il problema della denatalità perché si andrebbero a costituire più classi e i docenti non entrerebbero in esubero e, quindi, l’organico dell’autonomia delle istituzioni scolastiche sarebbe salvo. In più si permetterebbe ai precari di aspirare alle supplenze temporanee. Il Miur, puntando all’abbassamento del numero degli alunni, da un lato migliorerebbe di molto l’azione didattica dei docenti che avranno la possibilità di lavorare sull’elevamento delle competenze degli allievi, dando l’opportunità di raggiungere standard e performance qualitativi migliori, dall’altra darebbe la possibilità a molti giovani insegnanti di fare esperienza dietro la cattedra.

Il Miur deve, in poche parole, ragionare non più in termini ragionieristici, bensì in termini di risultati attesi.                                                                          

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Franco Ferrarotti: se ne va il padre della sociologia italiana; alla Tecnica una delle sue ultime video-interviste

Non è facile parlare di Franco Ferrarotti, morto a Roma nella giornata odierna, all’età di…

13/11/2024

Posizioni economiche ATA, domande dal 14 novembre al 13 dicembre 2024 [DECRETO E ALLEGATI]

La FLC CGIL dà notizia della conclusione del confronto tra Ministero e OO.SS. relativo al…

13/11/2024

Premio Romei alle figure autorevoli della scuola e non solo: Liliana Segre, cardinale Zuppi e Alessandro Giuliani

Mercoledì 13 novembre nell'Auditorium del Goethe-Institut di Roma si è tenuta la tredicesima edizione della…

13/11/2024

Lo sciopero della scuola del 15 novembre ha due istanze da vagliare: età pensionabile e riscatto della laurea

Come è noto Anief ha proclamato un nuovo sciopero della scuola per il prossimo venerdì 15 novembre, al…

13/11/2024

Studenti-atleti di alto livello, compiti concordati e tre giorni di assenza al mese: emendamento alla Manovra. Come funziona adesso?

Tre giorni di assenza giustificata al mese e interrogazioni e compiti in classe adattate al…

13/11/2024

Liceo Made in Italy: il regolamento definitivo approvato dal Consiglio dei Ministri

Nel corso della seduta del Consiglio dei Ministri del 12 giugno, il Governo ha dato…

13/11/2024