L’articolo sull’accorpamento irregolare e illegittimo delle classi, per ovviare alle difficoltà di trovare il supplente di un docente titolare che si assenta, pubblicato nelle pagine di attualità della nostra rivista, ha sollecitato alcuni lettori e addetti amministrativi delle scuole, a spiegare che, dal loro punto di vista, trovare un supplente per la sostituzione di un periodo breve di un docente che si assenta per malattia o anche per la richiesta dei tre giorni di permessi retribuiti, o per i 3 giorni mensili di chi è chiamato ad assistere, ai sensi della legge 104/92, un parente malato ed in stato di gravità o perché vengono richiesti dei giorni per congedo parentale, non è una cosa assolutamente semplice.
Chi è addetto, tra il personale di segreteria, alla nomina dei supplenti, in caso di malattia o per altra ragione, dei docenti titolari, è testimone delle grandi difficoltà burocratiche che ostacolano l’immediata sostituzione necessaria e urgente. Andare a consultare l’area Sidi, ci viene detto, è come entrare in una sala d’attesa, piena di nominativi pronti per essere chiamati, ma alla verifica effettiva della loro disponibilità, ci si accorge che questa sala è praticamente vuota, in quanto la maggior parte di loro lavora nelle scuole paritarie con incarico annuale o con contratto a tempo indeterminato, altri sono impegnati in altri incarichi, altri ancora sono liberi, ma non disponibili per supplenze troppo brevi.
Quindi, alla fine del discorso, dopo tanto cercare e tanta perdita di tempo, le graduatorie d’ Istituto per le supplenze risultano di fatto esaurite. L’emergenza appena descritta, che in particolare avviene nelle aree metropolitane del nord Italia, determina scelte irregolari come quella di accorpare le classi, al fine di non lasciare incustodita una classe.
Quali soluzioni da proporre al ministro Francesco Profumo? La prima proposta che viene in mente è quella di regalare a tutte le scuole la possibilità di avere un organico funzionale, anche per sopperire all’emergenza delle supplenze brevi. La domanda che rivolgiamo al ministro è la seguente: perché, caro Ministro, non si attua l’art.50 della legge n. 5/2012? Vogliamo ricordare che l’art. 50 comma 1 punto d) di tale legge, impone la definizione di un organico di rete con la finalità di creare reti territoriali tra istituzioni scolastiche, al fine di conseguire la gestione ottimale delle risorse umane, strumentali e finanziarie; nonché per l’integrazione degli alunni diversamente abili, la prevenzione dell’abbandono e il contrasto dell’insuccesso scolastico e formativo, specie per le aree di massima corrispondenza.
Quindi esistono già le leggi per risolvere la gravosa difficoltà per reperire supplenti e contemporaneamente sburocratizzare, la complessa macchina pe reperire docenti disponibili a supplire per brevi periodi. Secondo noi il problema si risolve con l’attuazione seria dell’organico funzionale.
Un altro consiglio volto alla risoluzione di questo problema è quello di permettere ai neo laureati, che volessero entrare nel mondo della scuola, di inserirsi, periodicamente, in coda alle graduatorie d’Istituto, creando un serbatoio più ampio di risorse per le supplenze. In buona sostanza bisogna adoperarsi per evitare che si usi con troppa leggerezza e superficialità, lo strumento illegittimo dell’accorpamento delle classi, che viola il principio del diritto allo studio, ma calpesta anche le più elementari norme sulla sicurezza dei nostri figli
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