Categorie: Personale

Per fare il vicepreside bisognerà far parte dell’organico funzionale?

Una delle ultime indiscrezioni che abbiamo avuto modo di leggere in rete in merito alle possibili disposizioni contenute nel decreto sulla Buona Scuola riguarda la questione dell’utilizzo dei docenti dell’organico funzionale e delle modalità di assegnare ai docenti incaricati di collaborare con i dirigenti scolastici forme di esonere totale o parziale.
Prendiamo il caso di un liceo classico in cui il dirigente nomina come vicepreside un insegnante di latino e greco: potrà riconoscergli l’esonero o il semiesonero solo a condizione di poterlo sostituire con un insegnante di organico funzionale che sia abilitato in quelle materie; altrimenti sarà costretto a nominare un docente che possa essere effettivamenete sostituito.
(Ma su questo punto bisognerà leggere con attenzione le norme che saranno inserite nel decreto, in quanto in realtà la legge di stabilità ha proprio eliminato gli istituti dell’esonero e del semiesonero).
Ecco che a questo punto si sta affacciando una nuova ipotesi: il dirigente potrà assegnare i compiti finora attribuiti ai propri collaboratori a insegnanti appartenenti all’organico funzionale.
E’ evidente che una simile soluzione non va esattamente nella direzione del sostegno alla qualità della scuola: almeno per il 2015/2016 i docenti dell’organico funzionale saranno i neo-assunti: e come si può pensare che un docente appena arrivato in una scuola possa assumere compiti così delicati e complessi? A meno che non accada – in tempi brevi – che anche i docenti di ruolo abbiano la possibilità di chiedere il passaggio su posto di organico funzionale già per il 2015/2016.
Ma – se anche questo fosse possibile – quale insegnante con 30 anni di servizio chiederà di passare sull’organico funzionale – il cui funzionamento non è ancora per nulla chiaro – con la “speranza” di ottenere l’incarico di vicepreside ma con il rischio di essere utilizzato in supplenze?
Insomma, la situazione è complessa e delicata e c’è da augurarsi che il decreto in fase di emanazione ponga le basi perchè l’organizzazione del lavoro delle scuole non venga resa ancora più difficile.

 

Reginaldo Palermo

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