Il liceo dà la precedenza alla meritocrazia, per cui chi è bocciato deve cambiare scuola. Succede a Padova dove, al liceo statale Alvise Cornaro con 1.300 iscritti, a una decina di studenti, bocciati a settembre, non è stata consentita l’iscrizione.
«La normativa di riferimento della carta servizi scolastici del liceo Cornaro- si legge sul Messaggero– è la direttiva 21 luglio 1995, n. 254, punto di partenza per orientare le scelte del servizio scolastico pubblico specie per quanto riguarda – argomenta una mamma- la parte relativa ai principi fondamentali che si ispirano agli artt. 3, 33 e 34 della Costituzione italiana: uguaglianza, imparzialità e regolarità, accoglienza, integrazione, diritto di scelta. Secondo la Costituzione la scuola è aperta a tutti e tutti i cittadini sono uguali, aventi le stesse opportunità. Non si tratta quindi di un copione teatrale farcito di convincenti parolone da recitare alle famiglie il primo giorno di scuola. Non ci pare pertanto che il liceo statale Alvise Cornaro applichi appieno alcuni dei suoi più punti importanti. Insomma, qui, a differenza di tante altre scuole di Padova non è automatico poter mantenere il posto dopo una bocciatura a giugno o a seguito degli esami in agosto».
Dichiara il preside del Cornaro: «La corsia preferenziale è per il merito e per chi ha buoni risultati. Quando i posti sono saturi, come ora, si profila questo scenario: un ragazzo che in terza media si è dato da fare ed è stato promosso bene, e un ragazzo che in prima superiore non si è dato da fare e non è stato ammesso all’anno successivo. Noi se dobbiamo scegliere, scegliamo chi è stato promosso con merito. Il problema si presenta solo quando tutti i posti sono occupati, altrimenti accogliamo tutti. In pratica quando una classe va a fare educazione fisica in palestra, un’altra subentra nella sua aula. Se avessimo altro spazio, non selezioneremmo nessuno. Le informazioni in materia sono dette chiare fin dall’appuntamento scuole aperte, si possono trovare sul nostro sito internet e nei nostri documenti scolastici. Ripeto, non si tratta di una selezione preventiva, ma dettata da carenza di metri quadrati».
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