La scuola è finita, ma gli insegnanti ancora dovranno lavorare anche oltre gli esami di Stato. Tuttavia, il carico di lavoro senza le attività didattiche sarà inferiore, per cui oltre alle giornate da trascorrere al mare, si possono organizzare con maggiore facilità gite all’insegna della cultura, tipo la visita nei musei e nei siti archeologici.
A tal proposito, ricordiamo la Nota n. 12045 del 20 marzo 2016, trasmessa dal Miur, che ha reso note le nuove disposizioni in materia di ingresso nei siti museali, come anche per accedere in gallerie, scavi di antichità, parchi e giardini monumentali, emanate dal Ministero dei Beni Culturali.
Pertanto, gli insegnanti di ruolo e precari, potranno accedere gratuitamente ai siti e luoghi culturali, tramite un modello da presentare in segreteria scolastica.
Tale modello ufficiale – predisposto dal Miur – consiste in una certificazione della condizione di docente di ruolo o con contratto a tempo determinato e dal rilascio, a cura della istituzione scolastica ove il docente presta servizio.
Inoltre, per i docenti con incarico a tempo determinato, va specificata la data di inizio e di termine del contratto sottoscritto.
Sottolineiamo che, nel caso in cui il docente dovesse prestare servizio in più scuole, la certificazione dovrà essere rilasciata dall’istituzione scolastica ove il l’insegnante presta servizio il maggior numero di ore settimanali.
Il modello, dovrà essere debitamente compilato, protocollato presso la segreteria dell’istituzione scolastica dove il docente presta servizio e sottoscritto, in calce, dal dirigente scolastico della stessa scuola.
Di volta in volta, questo documento dovrà essere esibito, in originale, dal docente alle biglietterie dei musei e dei siti visitati, ai fini dell’attestazione all’appartenenza alle sopra indicate categorie, unitamente al documento valido di identificazione.
Tuttavia, è bene ricordare che l’ingresso è gratuito solamente per i musei e i complessi monumentali di proprietà dello Stato, quindi sono esclusi beni di proprietà comunale o provinciale e privata.
E’ vero che questo riduce un buon numero di possibilità, ma comunque i siti da visitare non mancano. Inoltre, molti siti di proprietà statale sono passati alla gestione di associazioni o cooperative private che tendenzialmente non farebbero valere la gratuità per i docenti, ma alcuni di questi soggetti, come riferiscono alcuni lettori, ogni tanto “chiudono un occhio” e permettono l’ingresso libero per i docenti, specie nei casi di visite in gruppo.
Ecco QUI l’elenco dei musei e siti archeologici statali
Ecco il modello, reso disponibile dal Miur, con cui si può beneficiare dell’ingresso gratuito.
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