Ecco il “Buono nido”, presente nelle deleghe del Governo, che potrà essere erogato da aziende pubbliche e private a favore dei propri dipendenti che hanno figli in età compresa tra i tre mesi e i tre anni.
L’obiettivo è promuovere una maggiore conciliazione vita-lavoro, e al tempo stesso innalzare la frequenza di nidi e micronidi da parte dei bambini, specialmente quelli più piccoli. Infatti, come è noto e come Il Sole 24v Ore riporta, attualmente la copertura si attesta intorno al 20%, in maniera, peraltro, non uniforme sul territorio nazionale, per cui si punta ad arrivare ad almeno il 33 per cento).
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Il «Buono» sarà spendibile «nel sistema dei nidi accreditati o a gestione comunale», e sarà completamente esentasse fino a un valore di 150 euro per ogni singolo «Buono».
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Il provvedimento, che farà nascere un sistema integrato tra nidi-sezioni primavera e scuole dell’infanzia, conferma poi la possibilità, riporta Il Sole 24 Ore, per gli enti locali di introdurre tariffe agevolate sulla base dell’Isee del nucleo familiare, fino ad arrivare nei casi di particolare disagio economico-sociale (rilevato dai servizi territoriali) all’esenzione totale.
Sarà invece un’intesa, da firmare in conferenza unificata, a definire le soglie massime di partecipazione economica dei genitori alle spese di funzionamento dei servizi educativi per l’infanzia sia pubblici che privati accreditati.
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