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Per i giovani terremotati niente prove scritte agli esami di Stato

In attesa di una decisione del Governo, reclamata ad alta voce dai sindacati, che blocchi i trasferimenti d’ufficio del personale scolastico abruzzese colpito dal sisma, dal Miur giunge un provvedimento che farà sicuramente piacere agli studenti della stessa zona frequentanti le scuole rese inagibili dal terremoto dello scorso 6 aprile. Attraverso l’Ordinanza ministeriale n. 47, firmata dal ministro Gelmini, si intende infatti rendere il meno possibile traumatico il momento di valutazione dell’anno scolastico. Il responsabile del ministero dell’Istruzione ha stabilito che la decisione di ammettere gli studenti agli esami, come a tutte le classi successive, potrà essere presa dal Consiglio di classe “anche in deroga alle valutazioni di sufficienza” e “in mancanza degli atti relativi alla carriera scolastica degli studenti ed in assenza di uno o più componenti, per motivi strettamente dipendenti dal sisma di cui dovrà darsi espressamente atto nei verbali”.
Oltre ad introdurre deroghe tendenti a soprassedere, in sede di scrutinio di fine anno, alla mancanza di docenti o di atti amministrativi finiti sotto le macerie, l’OM intende semplificare in particolare gli alunni e studenti impegnati negli esami della secondaria: per entrambi viene annullato lo svolgimento delle prove scritte limitano la valutazione dei ragazzi al solo colloquio orale pluridisciplinare. Gelmini ha deciso che i candidati agli esami di Stato per la scuola secondaria di primo e di secondo grado “colpiti dal sisma e comunque agli alunni delle scuole dei comuni i cui edifici scolastici, dichiarati inagibili a seguito del sisma dalle competenti autorità non hanno consentito il regolare svolgimento dell’anno scolastico” sosterranno “soltanto il colloquio previsto dalla normativa vigente”.
Per l’esame di Stato conclusivo della scuola superiore l’ordinanza spiega che al termine del colloquio su tutte le discipline le commissioni potranno assegnare agli studenti colpiti dal sisma fino a 75 punti su 100. In ogni caso, per essere promossi al termine del colloquio i maturandi dovranno vedersi assegnati almeno 50 punti. Gli altri 25 punti, invece, deriveranno dai crediti scolastici acquisti nell’ultimo triennio.
Alessandro Giuliani

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