Oggi per tutti noi laureati in Scienze politiche, vecchio e nuovo ordinamento, è un giorno di festa! È un giorno di festa perché finalmente, dopo ben 15 anni di attesa vediamo riconosciuto il nostro diritto all’insegnamento.
Dietro al nostro reinserimento ci sono anni di lotta e pressioni, anni di sofferenza e attese puntualmente disilluse! Finalmente oggi i nostri sforzi sono stati ripagati e la nostra laurea torna ad avere un senso, lo stesso senso che le nostre guide universitarie ci indicavano come possibile sbocco professionale e che un decreto, esattamente il d.m. n.39 del 1998, in corsa di laurea ci vietava di perseguire.
In questi anni, il Comitato per la difesa dei diritti dei laureati in scienze politiche però, non si è mai fermato ed ha continuato a credere in un sogno! A cominciare dalla famosa sentenza di Bolzano del 2005 continuando con il sindacato Anief (che ci ha supportato e fatto ottenere prima il diritto in tribunale di far parte per la prima volta della terza fascia e poi di poter far partecipare alcuni di noi al secondo ciclo tfa), passando alle istanze presentare dal Cnsu, dallo stesso Comitato con l’avv. Lioniello prima e Marazzita poi, e al lavoro della nostra portavoce Dottoressa Cinzia Battista siamo riusciti ad ottenere questo risultato.
Certo abbiamo ottenuto l’ 80 per cento del nostro scopo. Diciamo 80 perché, benché i laureati v.o. ante 2001 accedevano senza l’integrazione di esami, adesso con la riforma saremo costretti ad integrare 4 annualità! Diciamo 80 perché non siamo riusciti a fare abbassare il numero dei 96 cfu per le lauree del n.o.! Diciamo 80 perché per l’accesso alla classe A18 ex A36 non siamo riusciti ad eliminare il vincolo temporale dell’anno 2001. Diciamo 80 perché se la famosa nota ministeriale del 19/09/2014 non fosse uscita postuma alla preselezione, magari un numero maggiore di noi si sarebbe abilitato col secondo ciclo tfa.