Per i precari sarà un autunno ‘rovente’: dopo i tagli selvaggi le assunzioni ridicole
Forte presa di posizione del popolo dei precari contro la decisione dell’amministrazione scolastica, su precisa indicazione del Mef, di assumere solamente 10.000 docenti e 6.500 Ata. Reputano il Governo responsabile di una politica che starebbe affossando la scuola pubblica ed i suoi lavoratori, ma puntano il dato anche sui sindacati, in particolare Cisl e Uil, che anziché gridare allo scandalo inviano comunicati pieni di soddisfazione.
Il ‘Coordinamento precari scuola’, a cui aderiscono decine di movimenti e associazioni locali sparse per la penisola, si attiene ad una mera logica di numeri: “delle 150.000 assunzioni previste dalla legge finanziaria del 2006 – scrive il Cps –, ad oggi sono stati assunti 75.000 insegnanti e gli 8.000 previsti per le prossime settimane lasciano un vuoto di 67.000 assunzioni nel triennio che si conclude. La Gelmini dimostra tutta la sua falsità ed il suo cinismo. Le sue riforme – continua il Coordinamento – non hanno nulla di valido dal punto di vista pedagogico, servono solo a giustificare i tagli del vero ministro dell’Istruzione, Tremonti, che non ha nessun interesse alla qualità della scuola pubblica visto che un popolo ignorante è più facile da tenere sotto controllo da parte dei poteri forti“.
Secondo il Cps quella che sta attuando il Governo è una strategia che non ha nulla a che vedere con la crisi economica, perché “i soldi per assumere ci sarebbero: il Governo – sottolineano – ha appena stanziato miliardi di euro per l’inutile e costoso Ponte sullo Stretto, e si parla di una nuova Cassa del Mezzogiorno: la mafia ringrazia, mentre i precari della scuola sono alla disperazione“.
Il Coordinamento non si accontenta nemmeno quest’anno del decreto salva-precari: cataloga l’iniziativa come “ridicola“, poiché ritiene che “le proposte del ministro di ammortizzatori sociali per i precari che non verranno mai realizzate visto che servono a tenere buoni i colleghi più ingenui che non hanno ancora capito l’olocausto a cui verranno destinati: a settembre molti precari, oltre a non avere ottenuto l’immissione in ruolo, si troveranno senza lavoro“. La soluzione, a fronte di questa situazione è inevitabile: il Cps “invita alla mobilitazione tutto il popolo della scuola, docenti, genitori e studenti per dare vita ad un autunno non caldo, ma rovente“.
Dello stesso tenore sono i commenti rilasciati dal Forum precari scuola secondo cui “vengono concessi un terzo dei posti disponibili, la metà di quanto richiesto dal Miur al Tesoro, un contentino quasi inesistente di fronte ai tagli selvaggi già effettuati che toglieranno il diritto al lavoro a decine di migliaia di precari della scuola a partire dal prossimo settembre“. Per i precari non un problema di soldi: “per assumere ci sarebbero“, visto che “il Governo ha appena stanziato miliardi di euro per l’inutile e costoso Ponte sullo Stretto, e si parla di una nuova Cassa del Mezzogiorno: la mafia ringrazia, mentre i precari della scuola sono alla disperazione“.
Il Forum si scaglia, inoltre, contro alcuni sindacati definendo “assurdi e ridicoli i commenti di alcuni (…), che sembrano essersi dimenticati del loro ruolo di difensori dei lavoratori per assumere quello, molto più comodo, di servitori del potere costituito. Raccapricciante – sostengono – il comunicato Cisl di esultanza per i ‘risultati concreti’ raggiunti e quello della Uil che propone i contratti pluriennali che sancirebbero in modo istituzionale il precariato a vita per migliaia di docenti“. Sul da farsi non hanno dubbi: la conclusione è la stessa del Cps. Dopo aver invitato i precari iscritti a Cisl e Uil, definiti dal Forum “gialli difensori degli interessi padronali“, il movimento dei precari invita “alla mobilitazione tutto il popolo della scuola: docenti, genitori e studenti. Il Governo – sostengono – è ora molto debole: costruiamo tutti insieme dei moti di piazza autunnali che lo facciano cadere definitivamente, senza ricorrere a giochini politici, terzi poli o ritorni di ‘balene bianche’“.
La domanda sorge spontanea: è probabile che il Governo non abbia più i numeri per stare ‘in piedi’, ma il popolo della scuola ha effettivamente la forza per dargli la spallata finale?