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Per il Garante dell’infanzia serve un tavolo permanente in Campania

Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Campania, ha proposto l’avvio di un tavolo tecnico permanente “in grado di riformare l’intero comparto delle politiche a favore delle persone di minore età” tramite il quale la regione Campania si impegni maggiormente nella promozione di azioni a tutela dell’infanzia sotto forma di interventi a sostegno delle famiglie, contro abusi, maltrattamenti e sfruttamento; contro l’evasione scolastica e le nuove emergenze come il bullismo.

 

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Il Garante ha sottolineato, in particolare, la necessità di “una presenza di persone delegate competenti” al tavolo così da avvalersi del contributo “di enti, istituzioni e rappresentanti politici che possano esercitare al meglio le loro prerogative” e “ottimizzare le risorse economiche”.

Nel corso del 2015 il Garante della Campania ha elaborato una guida sul disagio scolastico (che fornisce indicazioni utili agli insegnanti e quest’anno sarà inviata a tutte le scuole); una ricerca sugli abusi familiari (con particolare riferimento all’incesto); una campagna di educazione stradale per l’uso del casco; una ricerca sulle normative europee per i minorenni.

È vero, spiega il Garante, che sono state aperte sedi decentrate nelle città capoluogo di provincia, ma nessuna delle amministrazioni comunali ha disposto anche un piccolo contributo economico per consentirne l’operatività. Il Garante ha sottolineato che nell’arco del 2015 gli sono giunte oltre 150 segnalazioni : “Si è trattato per lo più di richieste di aiuto per mediazione in casi di separazioni e divorzi, di segnalazione da parti di detenuti carcerati che vogliono mantenere un legame con i figli e di notizie di abusi e maltrattamenti giunte attraverso Telefono Azzurro o da uno dei due genitori del minore”.

Ma soprattutto quello che manca per i minori è una “efficace politica educativa”.

Pasquale Almirante

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