Precari

Per il nuovo governo solo 3 compiti per la scuola

Si può essere d’accordo o meno, ma forse la riflessione più corretta che occorre fare è la seguente: in Italia tutti i tentativi di riforma dell’istruzione si scontrano con fortissime resistenze da parte del mondo della scuola.

E a suggerirlo sono anche molti politologi, secondo i quali “i docenti sono un corpo sociale piuttosto conservatore, molto focalizzato sui propri interessi e al tempo stesso capace di esercitare un’enorme pressione sulla politica: in Italia, il solo personale della scuola statale supera il milione e influenza le famiglie di circa 8 milioni di studenti”. Ma poi ci sono familiari, parenti e amici: un esercito.

Partendo da queste premesse Lavoce.info propone tre temi sulla scuola, su cui il futuro governo dovrebbe agire.

Selezione e formazione dei docenti

  • Il meccanismo di reclutamento è oggi fallimentare: la prova sta nella mancanza di docenti di ruolo di diverse materie e serviranno quasi 200 mila supplenti annuali. Che fare? Onde evitare un ulteriore degrado qualitativo, occorrerebbe un meccanismo di accesso continuo alla professione (come concorsi regolari), una valutazione stringente delle competenze disciplinari e soprattutto didattiche dei nuovi assunti (e magari anche di quelli in ruolo) e una voce in capitolo dei singoli istituti nella scelta di chi serve loro davvero.

Carriera degli insegnanti.

  • Entrati in ruolo, i docenti non hanno alcuna vera progressione salariale (solo sei scatti per anzianità) e di carriera, caso unico nel comparto pubblico. Senza un riconoscimento della qualità del lavoro, si attira nella professione chi è meno disponibile a impegnarsi e assumere responsabilità organizzative. Non dunque aumenti di stipendio distribuiti a pioggia, ma scatti di carriera legati al merito e un orario di lavoro più ampio che potrebbero invece rappresentare un incentivo per i buoni laureati a entrare nella scuola.

Tempo Prolungato

  • Sappiamo che più ore trascorse a scuola (non solo a lezione) rappresentano un antidoto all’abbandono, purtroppo di nuovo in crescita. Permettono, inoltre, di fare didattica innovativa e sostenere chi ha maggiori difficoltà. In Italia, la scuola al pomeriggio esiste solo alla primaria, tipicamente al Nord: andrebbe estesa almeno alla media e su tutto il territorio nazionale.
Pasquale Almirante

Articoli recenti

Christian Raimo si difende, il suo legale spiega che le critiche non erano rivolte al Ministro ma al suo pensiero; il prof romano farà ricorso al Giudice del Lavoro

Prosegue, con qualche novità, la vicenda del professor Christian Raimo, l’insegnante romano sospeso per tre…

15/11/2024

Sostegno: classi di concorso fittizie che rendono più difficile il passaggio su materia

Salve, sono un docente di sostegno, di ruolo nella scuola secondaria e desidero far conoscere…

15/11/2024

Docenti idonei e precari con 36 mesi svolti, nuove regole per assumerli e indennità in arrivo? Pacifico (Anief): è ora di cambiare – INTERVISTA

Pubblicare le graduatorie dei candidati docenti risultati idonei ai concorsi, ammetterli a frequentare il corso…

15/11/2024

Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, il prof non può accettare regali o altre utilità dai genitori degli studenti

A volte capita, soprattutto per le festività natalizie, ma anche per altre particolari ricorrenze, che…

15/11/2024

Autonomia differenziata: per la Consulta la legge ha bisogno di diverse modifiche, ma il Governo esulta perchè la Corte non parla di incostituzionalità totale

La Corte costituzionale si è espressa sulla questione di legittimità costituzionale della legge n. 86…

15/11/2024

Omicidio Taranto, docente in pensione uccisa in casa. Il figlio confessa: “Le ho strappato il cuore”

Un fatto di cronaca nera sta scioccando il Paese: un uomo di 45 anni, ex…

15/11/2024