“Non discuto le proposte di Profumo in quanto tali. Ci saranno altre sedi per farlo. Contesto il principio, per cui scuola pubblica e merito sarebbero inconciliabili, come sostengono autorevoli professori universitari intervenuti sulla materia e meno autorevoli ex ministri della pubblica istruzione”, aveva detto il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, riferendosi a Beppe Fioroni, già ministro della Istruzione con il governo Prodi.
E Fioroni non ha perso tempo a farsi sentire: “Ho appena letto la newsletter di Renzi in merito al provvedimento del ministro Profumo sulla scuola. Mi sgomenta che un politico che aspira a ruoli importanti parli con spensieratezza e totale non conoscenza di un tema che riguarda tutte le famiglie italiane e i nostri figli.”
E poi aggiunge: “Il primo merito per un politico è studiare ed approfondire i temi prima di parlare per evitare di dire gravi sciocchezze. Renzi ignora che i provvedimenti sul merito nella scuola sono stati avviati dal governo Prodi evitando così che proseguissero iter scolastico milioni di ragazzi con gravi lacune, che si premiassero i più meritevoli con la lode al diploma e i vincitori delle olimpiadi come di tutte le altre competizioni scolastiche, che le ammissioni alle facoltà a numero chiuso non potessero escludere con furbizie i migliori tra gli studenti delle superiori. Tutto questo Renzi non sa che è già norma che basta attuare.”
“Gli interventi del ministro Profumo, se troverà tempo di approfondire, sono altra cosa. Oggi è urgente ridurre drasticamente la dispersione scolastica, aumentare le competenze fondamentali dei nostri studenti, aggiornare i nostri docenti.”
“Per questo a Renzi dico che governare il Paese è una cosa seria, che la scuola è una cosa seria e non può essere trattata con molte battute e poca conoscenza dei problemi e delle risposte da dare. Non si può. La scuola e l’educazione dei nostri figli non sono un terreno di battaglia, ma qualcosa da amare e da trattare con grande rispetto”.
Anche Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd, non è stata tenera con Renzi che, ricordiamo, qualche tempo addietro propose una sorta di programma, a firma dei cosiddetti Rottamatori, dove si proponeva l’abolizione del valore legale del titolo di studio.
“Capisco che Renzi, non frequentando il suo partito, non sappia come maturano le decisioni che il PD prende sui singoli provvedimenti del governo. Esse maturano dopo un attento ascolto delle associazioni di maestri, insegnanti, studenti, famiglie e dopo un confronto nel merito dell’articolato con i parlamentari e il forum Scuola. Come abbiamo già detto più volte, il Pd non è contro il “merito” ma, in tempi di risorse scarse, contro lo spreco di 30 milioni di euro per masterclass estive per i bravi e per premiare le scuole, sin dal primo ciclo, in base al numero di eccellenze prodotte. Temiamo che il risultato sia ciò che è accaduto nella sua Toscana. Cinque bambini bocciati in prima elementare, di cui tre stranieri e un disabile. Stai sereno, Renzi: noi non parliamo per slogan. Non abbiamo fatto mancare al ministro le nostre contro proposte”.
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