“Credenti, vi è stato prescritto il digiuno come è stato prescritto a coloro che sono venuti prima di voi e può essere che siate timorati per giorni contati”: così si legge nel Corano che ricorda anche come sia possibile rimandare le giornate del digiuno per coloro che siano malati o in viaggio.
E’ stato proprio durante il Ramadan che, secondo la tradizione islamica, è avvenuta la rivelazione del Corano a Maometto. I precetti islamici chiedono al fedele in questo periodo l’astinenza completa dall’alba al tramonto, la purificazione del corpo e dello spirito e la preghiera. Secondo tutte le scuole giuridiche islamiche, il digiuno consiste anche nell’astensione, sempre dall’alba al tramonto, da qualsiasi contatto sessuale e da ogni altro ‘cattivo’ pensiero o azione.
Per la sharia il digiuno di Ramadan è un atto basilare di culto, obbligatorio per tutti i musulmani tranne che per alcune categorie. Sono esenti dal digiuno i minorenni, gli anziani, i malati di mente, i malati cronici, i viaggiatori, le donne in stato di gravidanza o che allattano, le persone in età avanzata, nel caso che il digiuno possa comportare un rischio per loro. E’ proibito alle donne durante il periodo mestruale e in puerperio. (Adnkronos)
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