Per l’Ocse, la spesa per la salute raddoppierà entro il 2050
E’ stato pubblicato a Parigi, in data 9 febbraio 2006, un rapporto che analizza le spese sostenute dai Paesi Ocse (OECD in lingua inglese) e ne calcola la proiezione negli anni futuri.
Dallo studio emerge che, dovesse continuare il trend attuale, la percentuale media di spesa raggiungerà il 13% del Pil (o Gdp, Gross domestic product), mentre oggi è del 6,7%.
Dovessero i governi adottare una politica di contenimento dei costi, la percentuale si attesterebbe, entro il 2050, intorno al 10% del Pil. A parte la crescente pressione sui costi, dovuta alle richieste di una popolazione più vecchia e agiata, la spesa pubblica per la salute cresce di un punto percentuale più della crescita del totale delle entrate dei paesi Ocse, a causa dei progressi nella tecnologia medica e sugli accentuati incrementi di cure sanitarie.
Laddove la tecnologia abbatte i costi dei trattamenti, la spesa pubblica aumenta a causa dell’aumento del numero dei trattamenti. Lo studio traccia due scenari a lungo termine: il primo prevede che la spesa sanitaria crescerà come nel passato, percentualmente al di sopra della crescita del totale delle entrate; il secondo scenario ipotizza, da parte dei governi, il contenimento alla spesa sanitaria, in modo da eliminare entro il 2050, la crescita percentuale extra.
Le proiezioni rivelano notevoli differenze tra i vari paesi: la spesa sanitaria crescerà maggiormente dove la popolazione ha età media avanzata, come in Italia, Giappone, Spagna.
Fa eccezione la Svezia che, già adesso, spende una alta percentuale del Pil per la salute pubblica e per la quale sono previsti bassi incrementi di spesa.