“L’allarme lanciato dall’ Agesc, riguardo la ridotta erogazione dei fondi statali per la scuole paritarie, va tenuto in seria considerazione, rappresentando, infatti, genitori con figli iscritti alle scuole non statali, hanno un quadro reale e non ideologico della drammaticità della situazione. Come ho avuto modo di sottolineare in più occasioni, infatti, le rette pagate dagli studenti non sono sufficienti all’ordinaria gestione della scuola e con un taglio di 60 milioni di euro ai fondi statali, l’effetto negativo di tale scelta si ripercuoterà inevitabilmente sulle stesse casse dello Stato”. “Alcune scuole saranno costrette a cessare l’attività, numerosi insegnanti si ritroveranno di colpo senza lavoro e gli istituti statali non riusciranno a far fronte alle domande degli studenti provenienti dalle paritarie. La proposta di legge, ‘Interventi per garantire la libertà di scelta educativa e formativa della famiglia’, che ho presentato nell’aprile del 2011 in consiglio regionale del Lazio, ha lo scopo di arginare tali rischi, attraverso l’erogazione di buoni scuola finalizzati alla copertura totale o parziale delle spese per l’iscrizione e la frequenza ai corsi ordinari, nella consapevolezza che sia statale che non statale, parliamo in ogni caso di scuole pubbliche. Solo attraverso provvedimenti come quello del buono scuola si riuscirà a tenere in vita tutto il sistema scolastico statale o paritario che sia. Per sollecitare il Governo a far prevalere il buon senso e ripristinare in maniera completa l’erogazione dei fondi statali alle scuole paritarie, il Movimento PER sta raccogliendo firme su tutto il territorio nazionale, per garantire pari opportunità e il primario diritto di libertà di scelta educativa dei genitori”.
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