Ripristinare l’autorità dei docenti a colpi di sanzioni, tolleranza zero nei confronti di chi non rispetta le regole. Questa, in strettissima sintesi, la ricetta che due docenti francesi di filosofia e di lettere, fondatori di un Centro anti-violenza scolastica, hanno pubblicato qualche giorno fa sul quotidiano parigino Le Figaro. Uno dei due docenti, in particolare, il professore Jean-Pierre Bellon,è anche l’autore di un saggio, uscito a maggio di quest’anno, dal titolo che più chiaro non si può: ‘Ripristinare l’autorità a Scuola, 10 misure immediate’.
Nella quarta di copertina del saggio si legge che secondo l’ultima inchiesta Pisa 2022, un alunno su due in Francia si lamenta dell’eccessivo brusio e disordine che regnano quotidianamente nelle aule. Al tempo stesso, il 50% dei docenti intervistati dichiara di avere subito contestazioni e insulti, in qualche caso anche aggressioni fisiche, da parte degli alunni. Cifre agghiaccianti che mostrano come sia difficile, sia per i professori che per gli alunni, insegnare e apprendere in un contesto dal clima così incandescente.
Definire le regole di vita in classe e le sanzioni per chi non le rispetta: questo il primo provvedimento, le fondamenta su cui costruire tutto il resto. Detta in questi termini, sembrerebbe banale, ma così non è. Come spiegano a Le Figaro i due docenti, il Ministero dell’Educazione Nazionale dispone di un sistema sanzionatorio arcaico e incomprensibile. Non c’è alcuna lista di infrazioni disciplinari punibili ed è per questo che, di volta in volta, è il capo d’istituto che ha l’onere di stabilire se il comportamento di un alunno è ‘perseguibile’ e in che termini. I ragazzi delle medie e delle superiori ignorano ciò che rischiano trasgredendo una regola che non è mai stata enunciata.
Dunque, in primis, occorre che tutti sappiano quali sono i comportamenti inaccettabili a scuola e a ogni comportamento errato a quali sanzioni ci si espone.
Altro aspetto importante, non è il singolo docente che dovrà applicare la ‘pena’. Il professore vittima di un comportamento fuori norma o che dovesse accorgersi di una condotta errata da parte di un alunno nei confronti di un compagno, non dovrà fare altro che segnalarlo, compilando un modulo predisposto. Le segnalazioni saranno poi acquisite da una commissione interna all’istituto composta da tre docenti, che studierà il caso proponendo al capo d’istituto la relativa sanzione.
Insomma, fare chiarezza: lista esaustiva di regole e di comportamenti ritenuti inaccettabili, a ciascuno dei quali corrisponderà una punizione, un po’ secondo il modello del Codice penale.
Basterà questo per risolvere i mali che affliggono la Scuola, non soltanto in Francia? A prima vista sembrerebbe la solita risposta semplificata a un problema complesso che andrebbe analizzato nella sua dimensione più ampia che coinvolge la famiglia e la società tutta. Ma tant’è, parafrasando una vecchia canzone di Ornella Vanoni, proviamo anche così, non si sa mai…
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