Amadeus, quinquennale “Deus ex machina” del Festival della Canzone Italiana, ha sdoganato a Sanremo il Rap e la Trap, ma il livello musicale delle composizioni e dei testi in concorso è sprofondato a livelli elementari, in certi casi al di sotto della sufficienza.
Ho ascoltato con estrema attenzione le 30 composizioni di Sanremo 2024, come dimostrato dal mio “SanRemo 2024 – Diario di bordo”, pubblicato su X-Twitter: due terzi dei brani in gara risultano scritti con una povertà melodica e armonica preoccupante; la ritmica tracima quasi ovunque con stilemi sdruciti e noiosamente ripetitivi; il Rap, spesso di pessima qualità testuale, inutili volgarità incluse, ha ormai permeato il maggior numero dei brani in concorso, e l’autotune falsa la percezione delle qualità canore degli interpreti.
Che per diversi cantanti le “qualità canore” siano deboli? Spariti, per ragioni misteriose i cambi di tonalità, le “modulazioni” che rinnovano l’interesse dello “spettascoltatore”: è legittimo avere dubbi relativamente alle competenze di numerosi “autori” per quanto concerne l’armonia.
I Duetti, che non hanno migliorato il livello artistico di sedicenti “cantanti”, mi hanno fatto scoprire due voci femminili splendide, una volta liberate dalle catene della contaminazione Rap: Clara e Angelina Mango. A titolo esemplificativo, riporto i quattro giudizi:
“Clara-Diamanti grezzi: Struttura in minore intrisa di elementi ritmici triti e ritriti” – “Il cerchio della vita – Spagna e Clara: Risorge una Cantante, Clara, con uno splendido duetto!!!”. “Angelina Mango – La noia: Voce meravigliosa, sprecata per un brano mediocre, debole armonicamente, ritmicamente ripetitivo-rap. Angelina canta a cappella, senza smarrire le note!!!” – “La rondine – Angelina Mango e Quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma. Interpretazione ricca di emozioni forti! È nata una Stella: Angelina Mango, se butterà nella pattumiera le “battiatiche” immondizie musicali che le hanno fatto cantare.”.
Un’annotazione profondamente sentita sulla performance di Mahmood e i Tenores di Bitti. In verità, pare che Mahmood abbia seguito il mio consiglio: evitare il “falsetto” che non sa eseguire fin dai tempi di “Brividi”, brano interpretato col candidato al “Premio Attila”, Blanco. Ma i Tenores retrocessi a coretto amatoriale, è un qualcosa che le Musiciste e i Musicisti di Sardegna non dovrebbero accettare. Questo il mio giudizio: “Mahmood e i Tenores di Bitti – Com’è profondo il mare: almeno quanto la mia amarezza, nell’assistere a un uso “folkloristico” dei Tenores di Bitti, Maestri del Canto di Sardegna Patrimonio immateriale dell’Umanità. Senza un brano in Sardo!”.
Concludo, baconianamente, con una pars construens: SanRemo 2025 dovrà essere il “Nuovo Festival della Canzone Italiana”, caratterizzato e qualificato da due Sezioni e due Giurie.
La Prima Sezione includerà Cantautori, Interpreti e Band; la Seconda Sezione Rapper e Trapper. Per Regolamento, la presenza in un brano di elementi Rap e Trap comporterà l’iscrizione automatica alla Seconda Sezione. Due le Giurie, la prima Tecnica (Musicisti e Poeti titolati e/o di chiara fama, per esempio Cocciante) e la seconda Popolare (pubblico dell’Ariston, spettascoltatori a casa, etc.), e quindi due i Primi Premi chiaramente distinti da assegnare. Intatti gli altri “Premi”, attribuiti da soggetti diversi dalle due Giurie.
Il famoso Maestro Manzi, grazie alla RAI quale “Servizio Pubblico”, combatté l’analfabetismo; è tempo, con la RAI e il Nuovo Festival di Sanremo, di combattere l’analfabetismo musicale!
Antonio Deiara