Un nostro lettore, anche a nome di tanti altri precari scontenti della proposta di riapertura delle GAE approvata qualche settimana fa dalla Camera, ci ha inviato una nota indirizzata alla senatrice Bastico che, proprio pochi giorni fa, aveva ribadito l’intenzione di sostenere l’emendamento anche al Senato.
“Come si fa a dire – si chiede il nostro lettore – di voler risolvere il problema del precariato, acutizzandolo e alimentandolo sempre più, attraverso nuovi inserimenti ?”
“Soprattutto – prosegue il lettore rivolgendosi all’onorevole Bastico – ci spieghi come può essere possibile tutto questo senza un piano di immissioni in ruolo che smaltisca le GaE in tempi ragionevoli in tutte le province d’Italia”.
Poche ore fa la senatrice del PD Mariangela Bastico ci ha fatto pervenire la sua risposta che vi proponiamo integralmente
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Condivido pienamente la vostra valutazione: i docenti precari possono essere stabilizzati attraverso un piano pluriennale di immissioni in ruolo. E’ esattamente la scelta compiuta dal governo Prodi, di cui ero componente come viceministro alla pubblica istruzione, con l’approvazione della legge finanziaria 2007, che stabiliva l’assunzione di 150.000 docenti e 30.000 ATA in tre anni e contestualmente trasformava le graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento. Queste, a mio avviso, erano le scelte coerenti per superare il precariato nella scuola.
Queste decisioni sono state annullate e contraddette dal governo Berlusconi, innanzitutto dai tagli insostenibili imposti da Tremonti con la legge 133/2008, la cosiddetta finanziaria estiva, e dalla riapertura delle graduatorie per il biennio 2009-10, voluta dal Ministro Gelmini e sancita dall’art. 5-bis del DL 137/2008, convertito nella legge 169/2008, con il noto “pasticcio” dell’inserimento in coda nelle graduatorie di provincie diverse da quella di riferimento.
Queste sono le scelte che consolidano il precariato e rendono un miraggio la stabilizzazione! Non sbagliamo il bersaglio: non sono i 9000 abilitati in educazione e strumento musicale e in scienza della formazione primaria il problema, ma le scelte di cui vi ho detto.
Ora è prioritario che il Parlamento approvi la norma istitutiva dell’organico funzionale, che includa non solo l’organico di diritto, ma anche i posti per supplenze annuali e lunghe e tutti i posti, anche quelli in organico di fatto, di sostegno ai disabili. Questo può aumentare in modo consistente i numeri delle immissioni in ruolo.
Sto impegnandomi fortemente, con tutto il Gruppo Pd al Senato, per l’approvazione di un emendamento al milleproroghe, che estende al 31 agosto 2012 il possesso dei requisiti per il pensionamento sulla base delle norme antecedenti alla riforma Fornero; provvedimento che, oltre ad essere giusto in sé, aumenterebbe il numero dei pensionamenti e quindi delle nuove immissioni in ruolo.
Infine, per coloro che sono in possesso di abilitazione e non sono inseriti nelle graduatorie, a differenza di tutti gli altri, è necessario che il Ministro Profumo indichi la modalità in base alla quale possono aspirare ad insegnare, dopo avere compiuto il percorso di formazione ed abilitazione attivato dal ministero stesso: nel testo del “Milleproroghe” approvato alla Camera una proposta c’è e a questa faccio riferimento, salvo soluzioni alternative e migliori.