L’inalazione di corpi estranei è un incidente più comune di quanto si possa pensare: lo sanno bene le maestre e i maestri della scuola dell’infanzia e della primaria, che non di rado si trovano a fronteggiare momenti difficili con uno dei loro alunni che rischia di soffocare in classe o a mensa per un boccone di cibo o una caramella andata di traverso. I dati ufficiali dicono che ogni anno in Europa gli incidenti da inalazione con protagonisti bambini fino a 14 anni sono circa 50 mila, nell’1% dei casi con conseguenze mortali.
In Italia, dal 2010 al 2019, secondo dati di mortalità elaborati sulla base della Classificazione Internazionale ICD10, sono 83 i bimbi fino a 4 anni che hanno perso la vita: quindi, circa uno ogni 40 giorni.
Anche per cercare di ridurre questi numeri, domenica 23 ottobre si svolgerà la “Giornata nazionale delle manovre per la vita”: avvalendosi dei manichini, 600 istruttori in più di 50 piazze italiane realizzeranno delle manovre salvavita da praticare in caso di inalazione di un corpo estraneo.
L’evento, organizzato dalla Simeup, la Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica, servirà a sensibilizzare la popolazione verso la tematica dell’inalazione di corpo estraneo e divulgare la cultura del Primo Soccorso Pediatrico, diffondendo il più possibile la conoscenza della procedura da eseguire per la disostruzione da corpo estraneo e per la rianimazione, i gesti da compiere e la giusta pressione da esercitare, differenziando le manovre per lattanti e bambini fino a un anno di vita da quelle per bambini con più di un anno e adulti.
“L’arresto respiratorio da inalazione di corpo estraneo è un’urgenza medica – ha detto Stefania Zampogna, presidente Simeup – che, se non prontamente trattata, può evolvere entro pochi minuti in arresto cardiaco portando al decesso della vittima: è un incidente che può capitare in qualunque contesto (tra le mura domestiche, a scuola, a lavoro o a ristorante) e in qualunque età, sebbene la fascia più spesso coinvolta sia rappresentata dai bambini nei primi anni di vita che esplorano l’ambiente circostante portando alla bocca ciò che trovano intorno e che hanno una conformazione delle vie aeree che aumenta, rispetto all’adulto, il rischio di ostruzione”.
Spesso i primi a prestare soccorso sono proprio i famigliari o i caregiver: mamme, papà, insegnanti, educatrici, baby-sitter.
“Imparare le manovre per la vita – ha continuato Zampogna – può fare davvero la differenza per salvare una vita umana. Proprio per questo mi auguro che l’impegno messo in campo dalla Simeup per un’educazione alla salute possa trovare domenica 23 ottobre nelle piazze italiane coinvolte la giusta risposta da parte della cittadinanza perché un boccone di traverso o un piccolo oggetto nella trachea possono essere fatali se non si agisce in tempo”.
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