La proposta di legge FISH-FAND potrebbe riassumersi in un ossimoro devastante per l’inclusione: separazione inclusiva; mentre la proposta delle cattedre miste potrebbe rappresentare un percorso inclusivo per gli insegnanti di sostegno e per gli allievi con disabilità.
Il Presidente nazionale ANFASS dichiara, secondo quanto pubblicato il 25/11/2015 da Superando.it, quanto segue:
Per una buona inclusione, serve un cambiamento reale e radicale
“La situazione di quel bimbo delle elementari, costretto a trascorre le ore scolastiche con la sua carrozzina in uno stanzino, senza alcun tipo di supporto, è solo uno dei tanti casi che confermano come la scuola italiana sia ancora lontana da una reale inclusione scolastica. Serve dunque un cambiamento reale e radicale, e non più semplicemente l’aumento degli insegnanti di sostegno”.
Sulla base di questo ribadisce il suo sostegno alla Proposta di Legge promossa dalle Federazioni FISH e FAND entrata nelle deleghe al Governo della Legge 107/2015, riforma della cosiddetta “buona scuola” di Renzi..
Lascia sconcertati il fatto che proprio le associazioni delle famiglie non si rendano conto di come quella proposta moltiplicherà gli stanzini del sostegno indegni di accogliere gli alunni o comunque discriminanti. Creare una figura di sostegno, separata da corpo insegnante, con una laurea magistrale specifica, non potrà che determinare un allontanamento di questa figura professionale da quella docente ed un conseguente allontanamento degli allievi con disabilità da ogni progetto di integrazione e da prospettive di inclusione nelle loro classi.
L’idea di contitolarità delle classi, affermata dall’art. 13 comma 6 della Legge 104/1992, verrebbe completamente abbandonata, quando invece è un punto qualificante e fondamentale del progetto di integrazione degli allievi promosso dagli anni settanta nel nostro paese con coraggio e capacità di essere avanguardia a livello mondiale.
Il titolo della relazione al convegno Erickson di Rimini, novembre 2015, di Vincenzo Falabella, (Presidente FISH) è peraltro significativamente e clamorosamente contraddittoria: “Ruoli separati: l’unica via possibile per una scuola inclusiva” .
Come si può pensare di separare per includere?
Come si può non rendersi conto che una separazione inclusiva è un ossimoro devastante?
Stiamo correndo il rischio di gettare via decenni di lavoro e di lotte per i diritti degli allievi più fragili.
Per migliorare la situazione di quel bambino chiuso in uno stanzino nella scuola di Casal Palocco (Roma) non serve un cambiamento radicale. Servono solo provvedimenti mirati per poter applicare davvero la già ottima legge 104/1992, e la normativa applicativa.
La proposta delle cattedre miste di cui abbiamo già scritto su queste pagine, va proprio in questa direzione.