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Per una parità di diritti: petizione per la tutela dell’istruzione parentale

Il Decreto-Legge n. 22 dell’8 aprile 2020, tra i tanti aspetti che affronta, cita “disposizioni specifiche per i candidati privatisti”, una frase vaga che potrebbe aprire solo scenari che avranno un impatto su tutti i cittadini italiani.

Certo, i candidati privatisti sono un piccolo e variegato mondo rispetto alla totalità della popolazione scolastica, ma parliamo comunque di migliaia di persone per la cui valutazione dovrebbero essere impiegate energie, qualsiasi misura si intenda adottare, con conseguenti sprechi economici, possibili rischi sanitari e violazione dei diritti sanciti dal principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dal Patto Internazionale del 16 dicembre 1966 e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti del Fanciullo del 1959.

In una situazione di emergenza come quella attuale non sarebbe meglio accordare la stessa fiducia a tutti evitando di gravare ulteriormente sulla scuola e sulle finanze? Di questo è sicuro il gruppo di genitori T.I.P (Tutela Istruzione Parentale) i cui figli stanno già affrontando le difficoltà emotive causate dall’attuale emergenza sanitaria e si sono sentiti negare la sicurezza di proseguire nel loro percorso che è stata invece accordata a tutti i loro coetanei.

L’istruzione parentale è solo una delle tante categorie rientranti nelle diciture “privatisti” e “minori”, ma è composta solo da minorenni le cui famiglie chiedono tutela da parte dello stato ed aiuto a tutta la popolazione con la seguente petizione che entra nel dettaglio della situazione di disagio che stanno vivendo e nelle potenziali ripercussioni per tutta la popolazione italiana:Parità di diritti nell’istruzione.

Il Decreto-Legge n. 22 dell’8 aprile 2020, tra i tanti aspetti che affronta, cita “disposizioni specifiche per i candidati privatisti”, una frase vaga che potrebbe aprire solo scenari che avranno un impatto su tutti i cittadini italiani.Certo, i candidati privatisti sono un piccolo e variegato mondo rispetto alla totalità della popolazione scolastica, ma parliamo comunque di migliaia di persone per la cui valutazione dovrebbero essere impiegate energie qualsiasi misura si intenda adottare, con conseguenti sprechi economici, possibili rischi sanitari e violazione dei diritti sanciti dal principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dal Patto Internazionale del 16 dicembre 1966 e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti del Fanciullo del 1959.

In una situazione di emergenza come quella attuale non sarebbe meglio accordare la stessa fiducia tutti evitando di gravare ulteriormente sulla scuola e sulle finanze?Di questo è sicuro il gruppo di genitori T.I.P (Tutela Istruzione Parentale) i cui figli stanno già affrontando le difficoltà emotive causate dall’attuale emergenza sanitaria e si sono sentiti negare la sicurezza di proseguire nel loro percorso che è stata invece accordata a tutti i loro coetanei.

L’istruzione parentale è solo una delle tante categorie rientranti nelle diciture “privatisti” e “minori”, ma è composta solo da minorenni le cui famiglie chiedono tutela da parte dello stato ed aiuto a tutta la popolazione con la seguente petizione che entra nel dettaglio della situazione di disagio che stanno vivendo e nelle potenziali ripercussioni per tutta la popolazione italiana: Parità di diritti nell’istruzione http://chng.it/Kdz52N47

Angelica Taromboli (mamma e insegnante)

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