Ho scelto di scrivere questa lettera per richiamare l’attenzione su un’ingiustizia arbitraria che io e un gruppo di colleghi, di cui mi faccio portavoce, stiamo subendo.
Sono una docente immessa in ruolo il 01/09/2020 su cdc ADMM. Ho preso l’abilitazione in tecnologia con il TFA del 2015, per poter accedere ho dovuto superare una preselezione, una prova scritta e una prova orale, solo successivamente sono stata ammessa a frequentare il percorso abilitante. Prima ancora e subito dopo, per il numero di anni di precariato, ho fatto diversi ricorsi per inserimento in GAE, ricorsi mai vinti.
Nell’anno accademico 2016-17 decido di accedere alla specializzazione per il sostegno per la scuola secondaria di I grado, quando ancora il possesso dell’abilitazione era condizione necessaria per potervi accedere. Stessa prassi di cui sopra: ho dovuto superare una preselezione, prova scritta e prova orale, con successiva ammissione alla frequenza del percorso di specializzazione che ha previsto: frequenza universitaria, 150 ore di tirocinio e 23 esami per arrivare alla discussione della tesi di specializzazione.
Anno 2018, mi iscrivo pe poter sostenere il Concorso ordinario riservato ai docenti abilitati DDG 85/2018.
Contestualmente faccio domanda sia per la cdc A060 che per ADMM, il bando di concorso, mi permetteva di scegliere una sola regione “ i candidati possono presentare istanza di partecipazione in un’unica regione per tutte le classi di concorso o tipologia di posti per le quali posseggano i requisiti … il candidato può concorrere per più classi di concorso e/o posti di sostegno presentando un’unica istanza “ (v.di art. 4 comma 1 e 2).
Oltre ai titoli di cui sopra, ho/abbiamo conseguito altre attestazioni per corsi di formazione e master, sostenendo ulteriori costi.
Il percorso riassunto sopra mi accomuna con il gruppo dei colleghi di cui mi faccio portavoce, unica differenza che alcuni tra noi si sono abilitati su materia con il TFA altri con il PAS.
I concorsi DDG 85/2018 di ADMM e A060 si sono svolti nel Lazio accorpando le seguenti regioni: Abruzzo, Lazio, Marche, Sardegna e Umbria.
Arriviamo al concorso 2018: 7 settembre 2018 sostengo la prova per la classe di concorso ADMM, la cui graduatoria veniva pubblicata sul sito USR Lazio in data 28/12/2018 (DDG n. 1210 del 27/12/2018) con rettifica in data 15/03/2019 (DDG n. 180 del 14/03/2019);
29 Agosto 2019, esattamente un anno dopo, sostengo la prova per la classe di concorso A060. Quest’ultima fase concorsuale è terminata il 24/09/2019, la graduatoria è stata pubblicata sul sito USR Lazio in data 15/04/2020 (DDG n. 125 del 15/04/2020) con rettifica in data 08/07/2020 con DDG n. 327 del 06/07/2020.
Nel frattempo, io, così come i miei colleghi, in data 01/09/20219 siamo stati immessi in ruolo su ADMM, abbiamo sostenuto l’anno di prova con la relativa prova finale. La normativa a riguardo prevedeva che, poiché le due prove concorsuali appartenevano allo stesso concorso, ciascun candidato, una volta appreso il relativo posizionamento nella graduatoria di A060, seppur immesso in ruolo su cdc ADMM, qualora si fosse posizionato in posizione utile, avrebbe potuto scegliere se restare sul sostegno, o passare su materia ed esprimere la sua rinuncia. L’anno di prova, essendo lo stesso grado di scuola, sarebbe stato comunque valido. Questa procedura è stata messa in atto per tutte le regioni italiane meno che noi.
Premesso che la cdc A060 nel Lazio, e regioni accorpate, è andata a concorso in forte ritardo, credo sia stata l’ultima classe di concorso in Italia per la scuola secondaria di I grado, ma potrei sbagliare, non reputiamo giusto che ci venga negato il diritto di scegliere su quale posto lavorare, soprattutto, ripeto, perché si tratta dello stesso concorso che lasciava libertà di scelta al candidato.
Recentemente abbiamo appreso le modalità di immissione in ruolo per l’a.s. 2020 -21. Il Ministero con la nota prot. 14894 del 12 giugno 2020, prevede la cancellazione dei nominativi dei candidati dalle relative graduatorie di merito dei concorsi che sono stati immessi e confermati in ruolo lo scorso anno scolastico. Premettendo che la conferma in ruolo per il superamento dell’anno di prova decorre formalmente a partire dal 01/09/2020 e che ogni esclusione fino a tale data risulta arbitraria, con la presente lettera si vuole chiede formalmente all’Amministrazione di non escluderci dalle prossime convocazioni per l’assunzione in ruolo per scorrimento delle graduatorie di merito relative alla classe concorsuale A060 nel rispetto della normativa vigente e dei diritti acquisiti per il forte ritardo della procedura concorsuale della cdc A060 del Lazio di cui i candidati non hanno responsabilità.
Nessuno parla di noi, per la partenza del nuovo anno scolastico ovunque si legge di possibili ricorsi per abuso degli anni di precariato, di portare in cattedra docenti non abilitati per assenza di personale, noi pluriabilitati e specializzati, anche se in numero meno cospicuo, non meritiamo questo trattamento e questo abbandono.
Il nostro percorso è stato faticoso, partecipare a due concorsi è significato sacrificare le nostre estati, le nostre vite e le nostre famiglie, abbiamo sostenuto costi importanti e ora per giunta ci vogliono togliere il diritto di scelta. Molti tra noi rimarranno sulla cdc ADMM, ma per loro scelta e non perché obbligati. Chiediamo ascolto. Sicuramente la nostra possibile cancellazione dalle graduatorie torna comoda al Ministero che così avrebbe più possibilità di posti per immettere in ruolo i docenti che hanno scelto di concorrere solo per la cdc A060, ma non è con questa modalità che si creano posti di lavoro, allora doveva imporci sin dall’inizio di scegliere di concorrere per una regione una sola classe di concorso. Penalizzare chi è più formato e ha sostenuto più prove è ingiusto.
Perché per ottenere quello che è un nostro diritto dovremo di nuovo fare ricorso? Se ci cancelleranno dalle graduatorie, i colleghi che a breve prenderanno i nostri potenziali posti, non verranno mai rimossi neppure dopo l’eventuale vittoria del nostro ricorso. Chiedo a voi, che senso ha avuto il nostro sacrificio?
Daniela Bonanni
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