Le scienze sono la conoscenza del mondo: l’ecologia, quindi i modi del rispetto e dell’amore verso il pianeta che è la nostra casa; il corretto rapporto con la salute e con le norme di igiene e prevenzione delle malattie, che si traduce anche in protezione dell’umanità intera; la tecnologia, intesa come facilitazione della vita ma anche scoperta di linguaggi ed istruzioni.
La scuola agisce sul reale, non opera soltanto per pensieri ed idee. Il metodo sperimentale di Galilei accomuna lo scienziato plurilaureato al bimbo di otto anni. L’adulto vigila – ovviamente – e, mentre vigila, condivide l’esperimento e aiuta anche l’aspetto – magari talvolta un po’ noioso – della documentazione di esso. Forza, luce, energia,proprietà dell’acqua e dell’aria, galleggiamento, capillarità, vasi comunicanti, attrito, temperatura, dilatazione, suono, eco, luce, prismi, rifrazione, allevamento di piccoli animali, coltivazione di piante, orto .. e via crescendo.
La conoscenza del corpo è un passaggio fondamentale dell’assunzione di responsabilità su alimentazione, igiene, ginnastica, alle tematiche della sicurezza, alla vita sessuale.
Per quanto riguarda le scienze del rapporto fra uomo e pianeta, anche l’insegnante dei più piccoli deve essere consapevole di come il mondo è cambiato: il contadino di 60 anni fa chiamava fratelli e cugini per abbattere un albero in due giorni. Oggi in Amazzonia una macchina taglia quattro alberi in un’ora. Siamo cioè entrati nell’antropocene (qualcuno dice nel capitalocene), il tempo cioè i mezzi dell’uomo non fanno più solo interventi minimi su aree limitate ma modificano profondamente terreno, acque, ecosistema, clima (come ben vediamo). Questo cambia gli statuti epistemologici delle scienze, le rifonda sul tema della responsabilità.
L’educazione ha in questo un ruolo essenziale. Auguri a chi insegna scienze dalla scuola d’infanzia in su, perché ha il piccolo compito di salvare la Terra.
Lorenzo Picunio