Perchè è nata l’Unione Nazionale docenti e precari

Poco più di un anno fa, un piccolo gruppo di docenti, precari e non della provincia di Modena, iniziò ad incontrarsi per discutere e confrontarsi sui problemi della scuola. Era un piccolo gruppo, forse una decina.

Si cercava di darsi una mano nell’affrontare i problemi del quotidiano: trovare un appartamento, informare i colleghi su convocazioni e problematiche contrattuali, scambiarsi informazioni su tutte le novità che interessavano il mondo della scuola. Pian piano, tramite internet e varie esperienze maturate sul territorio, abbiamo pensato di allargare questa rete di mutuo aiuto e di ascolto su varie province.

Ad un certo punto, ci sono pervenute  le istanze di tutto il personale scolastico (dai docenti, agli Ata, dai dirigenti scolastici ai dsga) e abbiamo scoperto che tante persone sono sensibili alle problematiche della scuola e si interrogano su tutto ciò che sta accadendo al suo interno.

Abbiamo scoperto soprattutto che nella scuola c’è tanta voglia di unità e che questa voglia viene costantemente e volutamente contrastata: nonostante tutto, ci sono ancora docenti che non credono alle divisioni tra precari o meno, che non distinguono tra supplenti di seconda fascia e gae, tra docenti a righe o a quadretti, meridionali o del Nord.

Abbiamo scoperto che anche alcuni DS o DSGA vorrebbero affrontare le criticità del mondo della scuola e sono disponibili ad un dialogo concreto. Docenti in pensione, famiglie e studenti sono visibilmente preoccupati di tutto quello che sta succedendo e vorrebbero capirne di più, soprattutto di fronte al silenzio di sindacati e istituzioni da un lato, e al bombardamento continuo di notizie contrastanti dall’altro.

Abbiamo scoperto che spesso gli ATA sono dimenticati e messi in un angolo, quasi fossero i figli minori di una scuola in evoluzione che non li vede come protagonisti.

Per questo motivo, a novembre abbiamo pensato di costituirci  come associazione nazionale: siamo nati come A.N.D. e P. (Associazione Nazionale Docenti e Precari).

Successivamente, dialogando tra noi e all’esterno, abbiamo pensato di rafforzare il carattere unitario del movimento e abbiamo deciso definitivamente di costituirci come U.N.D. e P. (Unione Nazionale Docenti e Precari).

Abbiamo provveduto a tutti gli adempimenti burocratici e, dall’inizio di gennaio, abbiamo realizzato il nostro sogno: creare un’associazione nazionale che abbia lo scopo di superare tutte le barriere che si frappongono tra i vari operatori della scuola. Dialogo e confronto, per ricreare finalmente nella scuola e nei rapporti tra scuola e istituzioni e famiglie, un clima sereno: questo è il fine dell’associazione. Non esiste alcun divieto nei riguardi di nessuno, è ben accetto il contributo di tutti e ci rivolgiamo a tutta la società civile. Siamo ben consapevoli che sarà un percorso lungo e tortuoso e che sarà magari caratterizzato da momenti di confronto aspro e duro, ma siamo anche certi che tutto questo è necessario, se vogliamo che la scuola sia un momento di serenità e di felicità per i bambini, gli alunni e gli studenti da un lato, e gli operatori educativi e didattici dall’altro.

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