I lettori ci scrivono

Perché i genitori non partecipano alla vita della scuola?

Si è progressivamente spenta la propensione, di genitori e studenti, alla partecipazione agli organismi collegiali della scuola.

Un postulato è all’origine dell’allontanamento: “Per demotivare la partecipazione di persone indesiderate agli organi di governo bisogna impedire che siano assunte decisioni strategico – vitali”.

Per decenni tale principio è stato praticato dai dirigenti scolastici per essere, nel 2015, recepito dall’ordinamento.

La legge è stata elusa. L’animus dei decreti del 1974 era: collocare i genitori e gli studenti nell’organismo al vertice della piramide organizzativa.  Il Consiglio di Circolo/d’Istituto aveva potere deliberante su “Elaborazione e adozione degli indirizzi generali”  e “Criteri generali della programmazione educativa”. Le facoltà derivanti riguardavano la dettatura delle regole guida della scuola e il porre vincoli sull’attività di tutti gli organismi della scuola.

La chiave di volta dei decreti delegati era la finalità formativo – educativa: non più la trasmissione del sapere ma la promozione e lo sviluppo di competenze (comportamenti esibiti da chi affronta un compito. Le relative componenti sono capacità/abilità mixate con conoscenza.)

Riformulando. Il Consiglio di Circolo/d’Istituto, responsabile degli aspetti formativi attinenti al rapporto scuola/società:

·   Elenca i traguardi caratterizzanti i diversi indirizzi di studio [competenze generali];

·   Vincola l’attività del Collegio dei docenti:

1)   All’identificazione delle capacità soggiacenti ai traguardi formativi,

2)   Alla scelta degli oggetti disciplinari necessari al loro conseguimento,

3)  Alla formulazione d’ipotesi operative,

4)   Alla valutazione dell’effetto delle decisioni assunte,

5)  Alla gestione del feed-back.

 

Gli ordini del giorno di convocazione del Consiglio di Circolo/d’Istituto non hanno mai previsto quanto indicato, da cui la demotivazione alla partecipazione di genitori e studenti.

 

La legge 107 ha voluto “trasformare radicalmente il governo delle istituzioni scolastiche”:

·  Ha depennato la finalità educativa del sistema scolastico;

·  Non ha saputo elencare le “finalità formative prioritarie”, commettendo grossolani errori;

·  Ha modellato la scuola in forma gerarchica, sovrascrivendola alla gestione collegiale;

·  Ha parcellizzato la scuola nei diversi insegnamenti: ha focalizzato il lavoro dei singoli docenti, in spregio della cultura sistemica.

 

Enrico Maranzana

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Chi ha rifiutato la nomina DS l’ha fatto per scelta libera e personale

Sono una docente a T.I. non corsista, non concorrente ad alcuna selezione in merito all'accesso…

28/07/2024

Geografia scuola, la grande trascurata: poche ore e docenti non specializzati. Le associazioni puntano sulle nuove Indicazioni Nazionali

La geografia è fondamentale per il futuro dei giovani, perché attraverso queste conoscenze dovranno prendere…

28/07/2024

Scelta delle 150 preferenze, si può scegliere anche lo spezzone senza il bisogno del completamento

Un docente aspirante alle supplenze per l'anno 2024/2025 ci chiede come potere compilare la domanda…

28/07/2024

150 scuole Gps, scadenza 7 agosto: prenota la consulenza LIVE con l’esperto, ecco come

150 scuole GPS, scadenza 7 agosto: non perdere tempo! Prenota ora la tua consulenza LIVE…

28/07/2024

I premi Nobel: che siano Olimpiadi di pace. Appello ai leader religiosi per chiedere il cessate il fuoco

Con l’apertura delle Olimpiadi di Parigi, 51 premi Nobel, considerato che ci sono in corso…

28/07/2024

Pei scuola, chi lo redige? Cosa c’è da sapere? Il corso con il modello editabile in formato Doc

Il PEI a scuola, Piano Educativo Individualizzato, riporta gli obiettivi personalizzati per studenti con disabilità.…

28/07/2024