La scarsa autostima, i comportamenti “asociali”, la difficoltà di comunicazione alla base dell’insuccesso formativo si ripercuotono però spesso anche fuori dalle aule diventando causa di problemi per l’inserimento nel mondo del lavoro. Sconfiggere la demotivazione e prevenire i fenomeni di abbandono partendo dalla scuola ed aiutando gli studenti attraverso corsi formativi è dunque molto importante tanto più ora che l’obbligo è stato innalzato.
Di tali problematiche si è parlato il 2 marzo a Milano durante la tavola rotonda “Un motivo per apprendere, spazio di riflessione sulla demotivazione in Lombardia”, cui hanno partecipato molti relatori tra i quali Igor Salomone, consulente pedagogico, Rita Sidoli, docente di pedagogia speciale, Fulvio Scaparro, psicoterapeuta, Emmanuele Crispolti, tutor Isfol per i progetti della regione Lombardia e Palmira Adamo dell’Ufficio scolastico di Milano. Momento centrale del convegno è stata la presentazione da parte di Paola Missana, direttrice pedagogica di Galdus, un’agenzia formativa e di ricerca milanese Onlus, di Paideia, un progetto finanziato dall’Unione Europea, dal Ministero del Lavoro e dalla regione Lombardia. Strutturato in tre fasi, il progetto ha avuto riscontri positivi. Dei 127 ragazzi, che hanno partecipato ad attività di preformazione/orientamento in aula per 120 ore, 107 hanno concluso l’intero percorso (15 mesi), 25 si sono reinseriti in ambito scolastico/formativo, 62 sono entrati stabilmente nel mondo del lavoro e 20 sono ancora seguiti da un tutor in vista di un’efficace collocazione occupazionale.