Cos’è il coding? Niente di più facile a spiegarsi: il codice informatico, la programmazione, imparare a programmare che non serve solo a creare futuri programmatori, ma a entrare nei gangli delle nuove tecnologie, da qui pure la proposta che possa diventare materia di studio
In Usa già il presidente Barak Obama aveva detto: «Non comprate un nuovo videogioco, fatene uno. Non scaricate l’ultima app, disegnatela».
LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.
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Da noi, in Italia, anche se tra le linee guida della «Buona Scuola» è citata l’educazione al pensiero computazionale e al coding, non pare si stia implementando sufficientemente, mentre sono molti i corsi, i work-shop e gli appuntamenti per fare di ciascuno un “codingman”
Il concetto chiave è pensare in maniera algoritmica ovvero trovare una soluzione e svilupparla. Il coding darebbe agli alunni una forma mentis che permetterà loro di affrontare problemi complessi, perché imparare a programmare apre la mente. Per questo si può cominciare già in tenera età. Non più dunque soggetti passivi degli strumenti tecnologici, ma soggetti attivi della tecnologia con la soddisfazione, dicono gli esperti, di avere risultati immediati, perché in circa un’ora si può creare un piccolo videogioco, funzionante: «Li rendiamo produttori di tecnologia. E i ragazzi via via maturano anche una presa di coscienza. Quando lavorano per il loro videogame vogliono che sia difficile.
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